Ventidue agosto: un anno fa il rogo di Patti. L’osservatorio cittadino -Lucia Natoli- ricorda le vittime della strage, ancora impunita

La ferita è ancora aperta. Ad un anno dall’incendio dell’agriturismo -Rifugio del Falco-, nel quale 6 persone persero la vita, l’Osservatorio cittadino sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza, intitolato il 19 giugno scorso a Lucia Natoli, la direttrice dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Messina, che in quell’incendio perse la vita insieme a quasi tutta la sua famiglia, tributerà un omaggio di memoria alle vittime di Patti.

L’appuntamento è alle 11,00 a Palazzo dei Leoni. Sarà un’occasione per riscoprire il senso della cittadinanza, stringendosi attorno ad un evento tanto doloroso. Che resta, oltre tutto, una strage impunita. L’inchiesta della Procura di Patti, infatti, che aveva portato all’arresto dei fratelli La Mancusa, è arenata da mesi. Uno dei fratelli è stato scagionato, l’altro è stato rilasciato e risulta attualmente indagato a piede libero.

Tante le attestazioni di stima e i ricordi affettuosi che sono state rilasciate in quest’ultimo anno in memoria di Lucia Natoli e del marito Matteo Cucinotta, sindacalista della Cgil, morto il 27 ottobre in seguito alle ferite riportate nell’incendio. Tra queste proprio l’intitolazione, il 19 giugno scorso, dell’Osservatorio nato dalla collaborazione tra l’Ufficio di Servizio sociale per i Minorenni di Messina, di cui la Natoli era direttore, con l’Osservatorio cittadino, un organismo costituito da alcune associazioni di volontariato, per inserire presso le associazioni di cui è composto l’Osservatorio, minori dell’area penale in -messa alla prova- (art. 28 e in art. 20 del DPR 448/88), nell’attuazione dei Progetti socio/educativi per loro predisposti.

Nella foto la famiglia Cucinotta, con la figlia Valeria