Vertenza ‘Agrinova 2000’. Ventisei notti, ventisei giorni…ma tutto tace

Con il vento, con il sole e con la pioggia. E poi di nuovo con la pioggia, con il sole e con il vento. Come quello fortissimo, violento, di scirocco che questa mattina è tornato a sferzare, “riscaldare” e soffocare, le strade della città dello Stretto e che con sé trascina e porta tutto, salvo che qualche buona notizia per i 38 dipendenti della Cooperativa ‘Agrinova 2000’. Quest’ultimi, in qualsiasi condizione meteorologica, psicologica e fisica, sono giunti alla ventiseiesima notte e alla ventisettesima giornata di assemblea permanete di fronte i cancelli del Gran Camposanto.

Quelle giornata che sembrano passare veloci per tutti ma non certo per le famiglie che su quel marciapiede hanno trascorso anche le festività di Pasqua e che all’orizzonte non si intravedono ancora nulla. Nulla di quanto vorrebbero sentirsi dire e sopratutto vorrebbero voler vedere scritto, messo nero su bianco: «Sappiamo che a Palermo si sta ancora discutendo per cercare di reperire dei fondi da destinare alla nostra “causa”, ma al momento rimangono solo parole» spiega Gaetano Quartarone, rappresentante Ugl e portavoce degli appelli dai lavoratori.

Nella confusione e in alcuni anche nell’indifferenza generale, i dipendenti continuano ad avere solo un’unica certezza che, ora dopo ora, alimentata dalla rabbia, diventa ancora più chiara: quello cioè di non mollare, almeno non adesso, la loro protesta: «Attendiamo di essere convocati per la firma di un protocollo d’intesa fino ad allora rimarremo qui in pianta stabile, anzi – aggiungono – se entro questa settimana l’amministrazione proseguirà sulla strada del silenzio, procederemo con manifestazioni che attirino nuovamente su di noi l’attenzione, visto che dopo i primi tre giorni (la protesta è iniziata il 2 aprile ndr.) siamo stati dimenticati».

(foto Dino Sturiale)