La vertenza Rfi non è solo una “questione messinese”

La politica di dismissione del trasporto ferrato messa in atto dai vertici del gruppo Ferrovie dello Stato è un problema che riguarda tutta la regione siciliana. Si è discusso di questo e molto altro nel corso dell’Attivo unitario del settore ferroviario organizzato questa mattina nei locali della stazione centrale dove, numeri alla mano, i rappresentanti delle varie organizzazioni sindacali, hanno posto l’accento su una questione che «non è più identificabile solo con la vertenza dello stretto – ha affermato il segretario generale della Cisl Tonino Genovese – ma che al contrario coinvolgerà il trasporto su rotaia di tutta la Sicilia». Da qui la convocazione, per giorno 20 aprile, di un nuovo sciopero, dalle 9 alle 17 che interesserà tutti i dipendenti del settore ferrovie e appalti.

Se da Roma in su gli spostamenti avvengono a bordo di “Frecce d’oro e d’argento” dalla capitale in giù, anzi dalla Calabria in già si viaggia ancora su binario unico, a bordo di carrozze sporche e tutt’altro che confortevoli. Ma i disagi si rilevano tanto sul fronte dell’utenza, quanto e soprattutto su quello dei lavoratori. Per il segretario dalla Cgil Lillo Oceano, i dati relativi ai livelli di disoccupazione nel settore del trasporto ferrato a causa dei tagli operati dalla finanziaria, sono quelli di una vera e propria ecatombe: «1700 addetti in meno nel settore ferrovie e 350 negli appalti senza contare tutto l’indotto». Altrettanto allarmanti le cifre diffuse dal segretario regionale della Fit Cisl Domenico Perrone e da quello provinciale Enzo Testa: «I tagli ammontano a circa 256 milioni di euro per Trenitalia e circa 317 per Rfi. A Messina la contrazione si è sentita prima e in maniera più pesante ecco perchè abbiamo deciso di svolgere proprio qui l’incontro di questa mattina».

I flussi di traffico, negli ultimi due-tre anni, sono diminuiti del 30% per quanto riguarda il traffico viaggiatori e del 40% per quello merci. Ulteriori tagli sono previsti proprio in quest’ultimo settore e, per quanto riguarda la navigazione, ci risulta che da giugno saranno soltanto due le navi che effettueranno la spola tra le due sponde. Naturalmente questo comporterà disagi per i viaggiatori, meno servizi e meno posti di lavoro. Risulta dunque ancor più chiaro, semmai esistesse ancora qualche riserva in tal senso, come l’incontro tra Buzzanca, sindacati e vertici Rfi convocato per giorno 6 aprile, rappresenti per Messina un appuntamento di assoluta rilevanza.

(foto Dino Sturiale)