Vertenza Rfi. I sindacati chiedono l’intervento del Prefetto

Sala la tensione sul fronte della vertenza Rfi. Ieri lo sciopero di otto ore proclamato dal comparto ferrovieri marittimi per protestare contro il rischio di dismissoni nel trasporto dello stretto da parte delle Ferrovie dello Stato e dunque contro il pericolo di esubero del personale, circa 250 unità. Nel pomeriggio invece sit-in di fronte i locali della stazione marittima in attesa di poter ottenere qualche segnale da parte del direttore del Divisone navigazione di Rfi Filippo Palazzo: come “risposta” il rifiuto da parte dello stesso dirigente di confrontarsi con lavoratori e sindacati.

Questo dunque, come affermano i segretari di OrSa Navigazione D’Orazio, OrSa Macchinisti Uniti Sicilia Maimone, Sap Bongiorno e Fast Giannetto, quanto avvenuto ieri, oggi invece è cronaca di una “mossa annunciata”: la decisione cioè di scrivere al prefetto di Messina Francesco Alecci richiedendone la mediazione per la convocazione di un tavolo di confronto a cui sono invitati a partecipare il sindaco Giuseppe Buzzanca e i vertici Rfi. Una possibilità che sin da ieri il segretario regionale dell’OrSa Navigazione Mariano Massaro aveva preso in considerazione, qualora l’azienda avesse perseguito la strada del silenzio, una possibilità divenuta certezza dopo il mancato incontro pomeridiano.

A dare “man forte” alla causa sindacali, inoltre, la compattezza mostrata dai lavoratori dato l’alto livello di adesione al blocco delle navi, all’incirca l’85%: un dato che non può certamente essere sottovalutato e che al contrario risulta determinante nel percepire l’ormai crescente sentimento di insofferenza dei lavoratori che difficilmente potrà essere tenuto a bada ancora a lungo. E proprio a conferma di quanto appena detto, sigle sindacali e dipendenti Rfi non escludono la possibilità di portare avanti «azioni eclatanti di protesta che potrebbero, nostro malgrado, compromettere l’ordine pubblico e il normale svolgimento dell’esercizio ferroviario».