Vertenza Stretto. Alecci: «Entro il 14 giugno tavolo tecnico con il ministero dei trasporti»

La vertenza stretto continua a tenere banco in città, stavolta con l’annunciata manifestazione di fronte il Palazzo del Governo organizzata da Fit-Cisl, Fit-Cgil, Uiltrasporti, Fast ferrovie, Orsa e Ugl e il conseguente sciopero dalle 9 alle 17 di oggi. Al centro della questione la volontà da parte di RFI di dismettere il servizio di attraversamento dello stretto per trasporti cargo e passeggeri a lunga percorrenza, ledendo così di fatto il diritto alla mobilità e di continuità territoriale.

Moderata soddisfazione è stata espressa dai sindacati a seguito dell’incontro appena conclusosi con il Prefetto Alecci. Quest’ultimo ha garantito ai lavoratori che entro il 14 giugno convocherà un tavolo con il ministero dei Trasporti, l’unico ad avere potere di “spesa” sulla questione. E’ fondamentale tale data in quanto la Regione dovrà firmare il contratto di servizio con RFI, pena la diminuzione del 10% dei 462 treni attualmente transitanti. E sono proprio i numeri a far dormire sogni poco sereni ai lavoratori: nel giro di due anni si registrerebbe un 30% in meno di lavoratori del settore trasporto pubblico in Sicilia, con 1500 esuberi rispetto all’attuale agli attuali 4800 dipendenti.

«Il ridimensionamento di Rfi e Trenitalia – affermano il segretario regionale dei Ferrovieri della Fit Domenico Perrone, il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e il segretario provinciale della Fit Enzo Testa – riguarda non solo il segmento del trasporto regionale ma anche e soprattutto quello dei treni a lunga percorrenza, passeggeri e merci, e quello della navigazione sullo stretto di Messina. Nel territorio messinese si rischia un impatto devastante soprattutto i ridimensionamenti di navigazione, appalti accompagnamento notte e lunga percorrenza avendo proprio qui i loro centri di gestione».

Per Pino Foti della Cgil, «occorre prendere atto che Messina e la Sicilia sono ormai inaccessibili a turisti, merci e passeggeri, e che gli ennesimi ed imminenti tagli al sistema ferroviario sono tagli all’economia e allo sviluppo del nostro territorio oltre alle migliaia di posti di lavoro che verranno persi verranno meno i presupposti fondamentali per le attività produttive dell’isola». La Cgil considera particolarmente grave l’assenza, questa mattina, del sindaco Buzzanca che nelle precedenti occasioni di dibattito sui tagli di FS, aveva ripetutamente dichiarato che si sarebbe unito nella protesta ai lavoratori bloccando persino lo Stretto.

I sindacati hanno sottoposto al Prefetto un documento (consultabile cliccando su download), inviato anche al Presidente del Consiglio Berlusconi, al Ministro delle infrastrutture Matteoli, al Ministro del Tesoro Tremonti e al presidente della Regione Sicilia Lombardo, che spiega la gravità di ciò che sta accadendo nel comparto ferroviario siciliano che non sembra interessare né Regione né tantomento i vertici RFI, dalle sensazioni emerse negli ultimi due incontri a Palermo.