Fatti e notizie che sembrano “atterrare” da un altro pianeta

Il 4 novembre si è concluso il viaggio simulato su Marte a bordo di un’astronave russa. Sei astronauti sono rimasti isolati per 520 giorni, simulando un atterraggio sul Pianeta Rosso. Al rientro, appena scesi dalla navicella avevano dipinta sul volto la stessa espressione stravolta che spesso viene al sentire cose che accadono realmente sulla Terra. A volte leggendo la cronaca mi sembra di essere su un altro pianeta. Come direbbe l’androide del film-cult Blade Runner “Ho visto cose che voi umani non potreste mai immaginare”. Infatti ce ne stanno facendo vedere di tutti i colori. Ne cito alcune in ordine sparso di apparizione:

IL PRETE CATTIVO– Un giorno d’ottobre, stanco di decine e decine di segnalazioni, Monsignor D’Arrigo decide che è ora di dire basta di veder la gente attraversare la strada all’Annunziata senza strisce pedonali a rischio della vita e armato di pennello le dipinge lui. Più o meno come, visto che il Comune non lo fa, gli scout hanno fatto quando hanno pulito le villette, i francescani quando hanno potato gli alberi, i commercianti quando spazzano il marciapiede. Ebbene, con una solerzia che sa dell’incredibile, tenuto conto che per mesi il parroco aveva sollecitato l’intervento, gli uffici di Palazzo Zanca, armati di tecnici con macchine fotografiche e vigili con taccuini hanno multato padre D’Arrigo. In una città in cui l’abusivismo impera e nessuno controlla chi parcheggia in tripla fila o getta elettrodomestici nella strada, s’inventa discariche negli angoli delle strade e via via con il manuale dell’abusivo, viene multato un prete che dipinge le strisce pedonali per i fedeli che la domenica vogliono restar vivi nell’attraversare. Le vie del Signore sono infinite, è vero, ma hanno le strisce. La cosa più comica è che l’amministrazione l’ha costretto a pagare 300 euro per “NON AVER USATO LA VERNICE ADATTA”. Non ha dipinto strisce viola con i fiorellini blu o un quadro astratto, ha solo dipinto strisce bianche e temiamo, anche senza la divisa d’ordinanza, ma indossando la tunica… (e qui, fossi nel Comune lo multerei ancora e verificherei pure che tipo di pennello ha usato). Gli stessi uffici talmente oberati di lavoro da non poter dipingere le strisce pedonali in mesi e mesi, in sette giorni sono riusciti a cogliere nel fallo il peccatore. Se anche un solo amministratore di Palazzo Zanca avesse un briciolo di coscienza, guardando lo stato delle strade, delle piazze, dei marciapiedi, allora devolverebbe uno dei suoi gettoni di presenza per pagare la multa a Monsignor D’Arrigo. Almeno darebbe un senso a quel gettone di presenza, che a noi cittadini, sembra sprecato, visto lo stato d’indecenza in cui sopravvive la nostra città. Finalmente quel gettone sarebbe utilizzato per il bene della collettività e non del singolo destinatario.

LA PISTA DI ATTERRAGGIO PER LE NAVI SPAZIALI– Lo stesso giorno in cui, il 3 novembre, Messina scopriva che, tanto per cambiare, i 160 milioni di euro stanziati dal governo per l’alluvione, non sarebbero mai e poi mai arrivati, il ministro Matteoli annunciava urbis et orbi che “ebbene sì, il ponte si farà, anche senza i soldi del governo e dell’Unione Europea. Lo faranno i privati a costo zero per lo Stato”. D’accordo che è ormai noto che ci beviamo di tutto ma dovrebbe esserci un limite alle frottole. Il problema non è più se fanno o no questo benedetto ponte, il problema è che continuano a mettercelo davanti come la panacea di tutti i mali e contemporaneamente depredano il nostro territorio. Una specie di specchietto per le allodole, anzi, per gli “allocchi”. Già che c’era Matteoli poteva pure annunciare che i cinesi faranno sullo Stretto l’attesissima pista di atterraggio per navi aliene e, quanto a balla, non sarebbe cambiato nulla. E’ un’offesa alla nostra gente che un ministro venga a rassicurarci che faranno il ponte quando poche ore prima il suo stesso governo, che è sostenuto con i voti dei nostri deputati di maggioranza, ci aveva appena sottratto 160 milioni di euro con un colpo di mano che neanche Houdini nei suoi numeri di magia migliori. Ma chi lo vuole il ponte se prima non diamo onore ai nostri morti e sicurezza a chi vive sotto le colline? Per non parlare poi dei soldi già arrivati e di quanti sono finiti nelle consulenze regionali per trombettisti, pianisti, esperti “che si esprimono correttamente in italiano” e per gli straordinari ai dirigenti ed ai legali esterni della Provincia. E meno male che il governo Berlusconi è un governo nostro “amico”, nel senso che è di centro destra come la giunta comunale e com’era all’inizio anche il governo regionale prima che Lombardo venisse “folgorato sulla via di Damasco”. Se gli stavamo poco poco antipatici che ci facevano? Ci deportavano in massa a costruire a mano la Salerno-Reggio Calabria?

SENZA PAROLE– “In Italia non c’è la crisi, siamo un Paese benestante. I ristoranti sono pieni, negli aerei non si trova un posto, i consumi non sono calati”. L’ha detto Berlusconi a Cannes (non al Festival del Cinema come potrebbe sembrare a prima vista, ma in conferenza stampa) dopo che l’Unione europea ci aveva appena “commissariati” e mentre l’Italia è a un passo dal fare la fine della Grecia. Inutile commentare la frase perché basta guardare la faccia che faceva il ministro Tremonti seduto accanto a Lui mentre diceva cose dell’altro mondo. E’chiaro che per il 10% d’italiani che detiene il 48% della ricchezza del paese non c’è crisi. E’chiaro che dove mangia la casta e dove viaggia la casta i ristoranti sono pieni, gli aerei pure e non calano i consumi, è ovvio, i soldi sono i nostri. State tranquilli, non era il Presidente del Consiglio che parlava, ma l’Imperatore del Pianeta Upsilon Andromeda della Galassia di Pegaso. Tra non molto l’equipaggio di Star Trek tornerà a riprenderselo per riportarlo nel suo regno dopo una visita istruttiva nella Repubblica delle banane. Porterà con sé alcuni folkloristici souvenir come i plastici di Porta a Porta, 1.812 escort, due o tre Responsabili estratti a sorte, e Scilipoti.

Ecco perché quando ho visto le facce dei 6 astronauti scesi dalla navicella dopo il simulato volo su Marte mi sono riconosciuta in quei volti stralunati. Peccato che la loro è stata finzione, quelli appena raccontati sono fatti realmente accaduti e non su Marte, ma sotto casa nostra. (ROSARIA BRANCATO)