Teatro in crisi: Sel torna a chiedere le dimissioni del Cda

Ripartono esattamente dallo stesso punto di pochi mesi fa. Perché nel frattempo non solo nulla è cambiato, ma la situazione è addirittura peggiorata. La loro richiesta è ancora la stessa: vogliono le dimissioni immediate del consiglio d’amministrazione dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele. A pochi giorni dalle dichiarazioni dei membri del Cda sulla critica situazione del teatro cittadino, Sinistra Ecologia e Libertà torna sulla vicenda come già aveva fatto lo scorso 1 giugno. All’incontro di questa mattina alla Provincia però non c’erano solo i rappresentanti di Sel, attorno al tavolo c’erano il direttore artistico della prosa del Vittorio Emanuele Maurizio Marchetti, l’ex presidente Egidio Bernava, c’erano gli orchestrali, i compositori, i tecnici, il sindacalista Pippo Di Guardo. Insieme per discutere soprattutto quali strade intraprendere per uscire da questo tunnel buio.

Il coordinatore provinciale di Sel Salvatore Chiofalo ha puntato il dito contro la regione colpevole del taglio ai finanziamenti, contro il sindaco Buzzanca e il presidente della provincia Ricevuto che sull’argomento non hanno detto una parola, contro la pessima gestione di un Cda che per anni ha fatto poco o nulla salvo poi addossare ogni responsabilità alla regione. “Condanniamo la Regione per i tagli e auspichiamo che il nuovo governo che si insedierà a ottobre non decurti risorse alla cultura” ha detto Chiofalo. Ma rilanciare il Vittorio Emanuele è possibile secondo i rappresentanti di Sel che hanno in programma una conferenza provinciale per studiare l’ipotesi di mettere in rete i circa trenta teatri della provincia di Messina, con in testa il Vittorio, stilare progetti per accedere ai fondi della comunità europea, provare a stipulare convenzioni con privati.

Della stessa idea, tranne che per il coinvolgimento dei privati, l’ex presidente Egidio Bernava che però si sofferma su quello che dovrebbe essere il primo passaggio per provare a cambiare le cose: cambiare lo statuto del teatro. “Il problema parte da una legge sbagliata che riguarda lo statuto, ha puntualizzato Bernava, uno strumento da manuale Cencelli utile solo ai soliti noti. Serve un Cda composto da gente di cultura, serve chiarezza nelle nomine del presidente e degli altri consiglieri, serve un sovrintendente con gli attributi e che sappia realmente sovrintendere”. Duro anche l’attacco del responsabile Arte cultura e spettacolo di Sel Elio Morabito che ha parlato di “gestione strana e incomprensibile da parte di un Cda che si è spaccato e che si è ancora una volta rivelato obsoleto, inadeguato e incapace”.

Chiara la posizione di Morabito che chiede all’assessore al turismo Daniele Tranchida un atto di coraggio: sciogliere il consiglio e commissariale l’ente. In ballo poi entrano tanti altri temi, come il fatto che quello messinese sia l’unico teatro ad avere musica e prosa insieme, c’è il nodo degli orchestrali, dei dipendenti senza stipendi. Sel a tutto questo dice basta e chiede alla città di unirsi in questa battaglia per la salvaguardia della cultura messinese. (Francesca Stornante)