Savoca. Riapre il Castello Arabo-Normanno, il 25 aprile le visite dei turisti

Il centro peloritano di Savoca si riappropria della propria identità culturale e per la prima volta nella sua storia riapre al pubblico il Castello “Arabo – Normanno”. Proprio ieri la Giunta savocese ha, infatti, esitato favorevolmente lo schema di intesa tra la famiglia Nicotina (storica famiglia savocese che a tutt’oggi vanta la proprietà dei ruderi del Castello) e l’Amministrazione, autorizzando il sindaco Antonino Bartolotta alla relativa sottoscrizione. In occasione del programma della “Settimana provinciale della cultura” – che ha visto la partecipazione attiva del Comune di Savoca nel comitato organizzatore, con il suo assessore alla cultura Enrico Salemi – per la prima volta nella sua storia, il 25 aprile riaprirà le sue “porte medievali” al pubblico, consentendo l’ingresso a uno dei luoghi più rappresentativi e misteriosi della storia locale. Dalle ore 10 alle ore 18 sono previste visite guidate con personale specializzato che accompagnerà i visitatori lungo i suggestivi sentieri del Castello che si snodano fino alla sommità del monte, ripercorrendo storia e antiche gesta. Il castello, risalente nella sua parte più antica all’epoca bizantina, venne ampliato nei secoli successivi fino a quando il terremoto della fine del ‘600 lo distrusse. Da allora in poi scesero buio e silenzio su uno dei luoghi più importanti della storia siciliana. Anche se molta della sua leggendaria storia rimane ancora “segreta e misteriosa” nel tredicesimo secolo, nel contesto della storia medievale, il castello ebbe un’importanza fondamentale per la sua posizione altamente strategica che ne faceva una roccaforte inespugnabile a controllo del territorio jonico e dell’Agrò. Residenza estiva dell’archimandrita, fu l’unica dimora/fortezza in Sicilia che assunse ora il titolo di “castello feudale” ora quello di “castello regio” (appartenente al demanio del Re), trasferendo di volta in volta la proprietà a secondo delle esigenze militari dell’epoca. Il castello fu restaurato ed abbellito per l’ultima volta nel 1631 dall’archimandrita Diego Requesenz che si pregiava anche del titolo di “Conte di Savoca” e dei suoi casali. L’intesa tra la famiglia Nicotina e l’Amministrazione comunale di Savoca era attesa da tempo e la soddisfazione in tal senso è stata espressa dal primo cittadino che, oltre a ringraziare la famiglia savocese – nella persona del professor Pierantonio Nicotina – per la disponibilità dimostrata, ha precisato che “la collaborazione con la proprietà continuerà anche in ambito di possibili interventi condivisi di riqualificazione dei ruderi e di messa in sicurezza dell’area circostante”.