La Comunità di Sant’Egidio si prepara alla marcia della pace del primo gennaio

Come da tradizione, la Comunità di Sant’Egidio si prepara alla marcia della pace del primo gennaio.

La marcia partirà da Piazza Cairoli alle ore 18.15 e raggiungerà la Chiesa di S. Nicolò all’Arcivescovado dove alle 19.30 verrà celebrata la Liturgia Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Calogero la Piana, Arcivescovo Archimandrita di Messina Lipari e Santa Lucia del Mela.

Da nove anni Sant’Egidio, sostenendo il Messaggio del papa, inizia l’anno con il passo della pace, gridando: “Pace in tutte le Terre” attraverso le oltre 600 manifestazioni del 1 gennaio che si svolgeranno in tutto il mondo”.

“Ci uniamo così – si legge in un comunicato- alle parole del papa: “Libertà religiosa, via per la pace”, per riaffermare quella vocazione che va riconosciuta come diritto fondamentale dell’uomo, presupposto per lo sviluppo umano integrale e condizione per la realizzazione del bene comune e l’affermazione della pace nel mondo”.

Fu papa Paolo VI nel 1968, durante la guerra in Vietnam, che scrisse il primo Messaggio per la Pace, che così si apriva: “… sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa, all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo, che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire…”. Sono 44 anni da allora, che la Chiesa cattolica celebra il 1 gennaio come giornata Mondiale della Pace: l’insistenza è segno che i cristiani mai possono rassegnarsi ad accettare la guerra come soluzione ai conflitti e sempre vogliono essere operatori di pace.

La Comunità di Sant’Egidio, che inizia proprio nel 1968, in questi 43 anni ha lavorato come ha potuto per la pace, nel dialogo con tutti, che ha portato alla pacificazione in situazioni di guerra; nell’incontro con uomini e donne di fedi diverse, sempre nell’orizzonte della pace; nel lavoro quotidiano per costruire ovunque società della pace e della convivenza, a partire dai più poveri.