“Lingua vs. Dialetto”, giovedì convegno al Vittorio Emanuele. In serata spettacolo alla Laudamo

“Lingua vs dialetto nella drammaturgia contemporanea” è il convegno in programma nel Teatro Vittorio Emanuele (sala al quarto piano) giovedì 18 marzo alle ore 15, nell’ambito dell’Officina performativa, il laboratorio attualmente in corso, ideato dal consulente per la Sala Laudamo, Dario Tomasello, e frequentato da 36 allievi. L’argomento si inquadra alla perfezione nella prima parte dell’Officina, dedicata appunto alla drammaturgia, e parte dalla constatazione del successo e della qualità di autori che scrivono in dialetto oppure in un italiano che volutamente molto risente di inflessioni e costruzioni linguistiche locali. Un fenomeno in cui la Sicilia occupa un posto di eccellenza grazie a una serie di drammaturghi i cui spettacoli hanno valicato i confini nazionali, a cominciare dal messinese Spiro Scimone che sul palcoscenico forma un’inossidabile coppia con Francesco Sframeli.

Al convegno, organizzato dall’Ente Teatro di Messina insieme con il Dipartimento di studi sulla Civiltà moderna e la Tradizione classica dell’Università, parteciperanno autori, operatori teatrali e docenti universitari. Si comincerà con i saluti di Luciano Ordile, presidente dell’Ente Teatro, di Paolo Magaudda, sovrintendente, di Santi Fedele, direttore del Dipartimento co-organizzatore, e di Antonino Pennisi, direttore di Universiteatrali. Questa poi la successione degli interventi: Fabio Bruschi, direttore di Riccione Teatro, Centro per la promozione del teatro contemporaneo; Mimmo Borrelli e Tino Caspanello, drammaturghi; Gerardo Guccini, docente di drammaturgia nell’Università di Bologna; Fausto Paravidino, drammaturgo; Paolo Puppa, docente di Storia del Teatro nell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Coordinerà i lavori Dario Tomasello, docente di Letteratura italiana contemporanea nell’Università di Messina.

In serata, alle ore 21 nella Sala Laudamo, Paolo Puppa si trasformerà in attore-autore (una veste in cui ormai è collaudato e premiato) mettendo in scena il suo testo “Follie d’amore”, in cui racconta le vicende sentimentali della coppia letteraria Campana-Aleramo e del “Vate” Gabriele D’Annunzio.