Da Taormina alla terra d’Egitto: il miracolo dell’ ‘Aida’

Il Teatro Antico è stato proiettato nel mondo dei faraoni d’Egitto. Il miracolo è stato compiuto dall’”Aida” al digitale del regista, Enrico Castiglione. Dopo che sulle colonne dell’area storica taorminese, grazie a sofisticati fasci di luce, sono stati ricreati templi egizi, giardini di palmizi e le segrete delle piramidi, si è registrato un successo di pubblico d’altri tempi.

Gli oltre cinquemila appassionati del Teatro Antico hanno salutato con minuti ininterrotti di applausi la messa in scena, prodotta da Taormina Arte, di questa Aida destinata a fare scuola per i melodrammi da realizzare all’aperto.

Il successo è stato confermato dalle numerose richieste di bis, che,

incredibilmente, non hanno riguardato solo i brani della fatica

verdiana, ma, addirittura, di tutta l’opera. Soddisfazione, dunque, per

una produzione che  non ha sicuramente prestato il fianco alla

spettacolarità. Anzi quelle luci hanno messo in moto una sorta di

macchina del tempo facendo rivivere in maniera tridimensionale il mondo

degli antichi egizi.

L’effetto di questa particolare tecnica è stato accentuato anche dallo scintillio dei costumi di Sonia Cammarata. Fantastico il cast degli artisti, che è stato il cuore di questa serata da non dimenticare, accompagnato dall’orchestra dei Conservatori italiani, il Maestro Fabio Mastrangelo. Il tripudio è andato, infine, per Isabelle Kabatu, un’Aida, forte e dolce, al tempo stesso. Sicuri tutti gli altri cantanti  che si sono alternati in scena: Salvatore Licitra, Christophoros Stamboglis, l’intramontabile Juan Pons, Antonio De Gobbi, Aldo Bruni e Raffaella Fraioli. Apprezzato anche il coro

Lirico “Francesco Cilea” diretto dal Maestro Bruno Tirotta e le coreografie curate da Rita Colosi.