Vara e Giganti fra novità, tradizione…e risparmio

«Abbiamo provato ad usufuire di un finanziamento regionale ma le cose purtroppo non sono andate in porto: anche in questo caso dunque abbiamo dovuto far conto solo ed esclusivamente sulle nostre forze e su quelle dei nostri sponsor riuscendo comunque ad organizzare al meglio il tradizionale ferragosto messinese» Questa l’ “economica” premessa fatta dal sindaco Buzzanca nel corso della conferenza di presentazione degli eventi dell’estate messinese, sulla processione della Vara e la “sfilata” dei Giganti Mata e Grifone, secondo la leggenda fondatori della città.

Un doppio appuntamento che quest’anno sarà accompagnato da una serie di novità che tuttavia, anche stavolta grazie al contributo degli sponsor (solo in parte coincidenti con quelli del cartellone musicale, hanno consentito all’amministrazione un risparmio complessivo di 40 mila euro. Tra i principali cambiamenti il “trasferimento” dei due Giganti dal deposito di via Catania alla piazza di Camaro, il quartiere di cui, secondo la leggenda, sarebbe originaria la nobile principessa Mata: la “coppia” di cartapesta vi sosterà l’11 e 12 per poi effettuare il tradizionale giro lungo la città fino a Piazza Unione Europea.

Ad illustrare le ulteriori novità (visibili in dettaglio cliccando in basso su approfondimento) l’assessore Dario Caroniti affiancato nella fase di organizzazione logistica degli eventi da una serie di esperti del Comune tra cui il segretario generale: «Al termine della processione dell’Assunta prima dei tradizionali fuochi d’artificio, verrà effeuttuata una suggestiva proiezione dei più antichi e importanti edifici di Messina, sulla nuove costruzioni del centro della città. Il progetto – spiega Caroniti – è ancora in fase di definizione ma a breve saranno resi noti tutti i dettagli».

Un appello importante viene inoltre rivolto dall’esponente della giunta Buzzanca e da uno dei rappresentanti del Comitato Vara a tutta la cittadinanza al fine di eviatare spiacevoli incidenti: «Quest’anno ancor di più che negli anni passati – spiega Caroniti – è necessario lasciare ampio spazio di manovra per la grande machina votiva cercando di lasciare libero il passaggio tra le due grandi corde. Quest’ultime, infatti, avranno un diametro diverso a quello degli altri anni, non più 55 ma 45 mm e ciò implica il rischio di una maggiore facilità di rottura delle stesse. I leganti utilizzati negli anni precedenti sono purtroppo andati fuori produzione».

(foto Dino Sturiale)