La strana coppia che a Messina ha fatto vincere Crocetta

Il patto di ferro D’Alia-Genovese ha funzionato e se Crocetta sarà, come sembra in questo momento, il Presidente della Regione, lo dovrà anche a questa strana coppia di figli d’arte che a lungo si son guardati a distanza per poi rompere gli indugi sotto il sole d’agosto. Passione travolgente non è e non lo sarà mai, ma dopo l’esito delle urne regionali li vedremo spesso insieme. L’alleanza Pd-Udc , mai andata giù alla sinistra per la presenza degli ex cuffariani, sul nome di Crocetta proprio in riva allo Stretto sta portando i suoi frutti maggiori, grazie a due macchine elettorali che hanno retto ai venti dell’antipolitica. Qui Crocetta viaggia oltre il 35% ed in alcuni comuni della provincia ha doppiato Musumeci. Se ci fermiamo alle sezioni scrutinate (metà) a Messina e provincia Crocetta è al 35,168% (34.641 voti) un trend di gran lunga più alto rispetto alla media regionale dovuto ai due carri Pd-Udc. Se analizziamo i singoli partiti vediamo che il Pd è al 19,75% e l’Udc all’11,55%. I due alleati insieme hanno portato all’ex sindaco di Gela 31 mila voti, cifra non da poco e che pone le basi di un’alleanza solida da ripercorrere alle amministrative.

Crocetta a Messina stravince e se diverrà Presidente lo deve ai voti registrati qui- commenta il segretario cittadino del Pd Peppe Grioli- Noi siamo soddisfatti del nostro dato, oltre il 19%, nonostante l’astensionismo e Grillo. Il nostro partito ha retto benissimo alla forza d’urto dell’astensionismo. Non sono d’accordo con quanto ha detto Leoluca Orlando che alla luce del voto siciliano dice che sono morti i partiti. Noi siamo vivi e stiamo bene, ma dobbiamo tutti iniziare a capire che è importante rinnovare, cambiare registro. E’ questo quello che ci dice chi non ha votato e chi ha votato Grillo”.

Secondo Grioli l’astensionismo e il M5S ha danneggiato, almeno in provincia di Messina, il Pdl, che finora sta uscendo dal voto battuto anche da Miccichè e dagli ex Pdl a vario titolo finiti in altre formazioni.

“E’ chiaro che l’alleanza Pd-Udc durerà anche in vista delle prossime amministrative, visti i consensi che gli elettori ci hanno dato-prosegue Grioli- ma deve esser altrettanto chiaro che dobbiamo allargare quest’alleanza anche ai movimenti, alla sinistra che fin qui è rimasta fuori”.

Sarà dura per Grioli far digerire alla sinistra il patto di ferro con gli ex cuffariani, nonostante lo stesso D’Alia abbia continuato a ricordare quel che tutti hanno scordato, ovvero la ribellione dei quarantenni che col tempo ha messo ai margini proprio quel sistema, fino all’epilogo. Non sappiamo fino a che punto l’alleanza siciliana possa essere esportata a livello nazionale, dove le direzioni sembrano altre, quel che appare all’orizzonte è che invece il tandem D’Alia-Genovese il 28 ottobre ha funzionato. E l’occasione per fare il bis potrebbe esser troppa ghiotta per non riprovarci, sempre che il Pd riesca a dimenticare che l’alleanza dei centristi con Buzzanca è durata fino al 20 agosto e quella con Ricevuto è in piedi fino ad oggi. Ma, si sa, “del doman non v’è certezza….”

Rosaria Brancato