Cacciola taglia lo spreco da 250mila euro mensili sulle bollette Enel, si torna in regime normale

Nel report dei primi cento giorni era nell’elenco delle cose che l’assessore Gaetano Cacciola aveva trovato in eredità dalle vecchie amministrazioni. Adesso è diventato uno dei punti che l’esponente della giunta Accorinti potrà annoverare tra gli obiettivi centrati. Dal 1 gennaio il Comune di Messina tornerà a pagare bollette Enel “normali” perché, dopo oltre un anno di quello che può essere considerato senza dubbio uno spreco enorme, è stato compiuto quel percorso necessario a chiudere una vicenda che ha fatto uscire dalle casse comunali parecchi soldi. Il Comune infatti per tutto il 2013 ha sborsato circa 250 mila euro in più al mese perché ai tempi del Commissario Croce era stato inserito nel cosiddetto “regime di salvaguardia” per non aver pagato due mensilità della fornitura Enel.

Un problema che fin dall’inizio era stato attenzionato dall’assessore Cacciola che quasi subito iniziò a lavorare ad un processo di negoziazione con Enel secondo cui Palazzo Zanca avrebbe immediatamente fatto fronte al nuovo debito che si era creato negli ultimi mesi con un anticipo di pagamento immediato ed il resto, comprese le successive bollette da settembre in poi in rate pagabili dal gennaio 2014. In cambio Enel avrebbe ridotto del 20% l’ammontare del debito e inserito il Comune in regime normale con tariffa Consip, escludendolo dal regime di salvaguardia.

Adesso quel percorso è giunto alla fine, tutti i dettagli della transazione e di rientro dal debito con la società Enel Energia s.p.a sono stati messi nero su bianco sullo schema che la Giunta municipale ha approvato nel giorno della vigilia di Natale. E’ quel regalo che l’assessore Cacciola aveva annunciato nel giorno degli auguri dell’amministrazione Accorinti e che è riuscito a far trovare sotto l’albero di tutti i messinesi. Dal 1 gennaio dunque Palazzo Zanca risparmierà circa 250mila euro mensili di bollette Enel. Soldi che potranno essere impiegati in altri servizi, soprattutto in un momento così difficile per le cassi comunali.

Francesca Stornante