Le reazioni: “Le colpe dei padri non ricadono sui figli, i conti sì”

La nuova bufera giudiziaria che ha travolto la famiglia Genovese e il giovanissimo neo deputato eletto all’Ars Luigi scatena le reazioni dal mondo politico. I primi a parlare sono stati due dei candidati alla poltrona di presidente della Regione.

Giancarlo Cancelleri per il Movimento 5Stelle questa mattina ha parlato a lungo della vicenda messinese in un video postato sul suo profilo Facebook: «Entreremo all'Ars in venti su settanta e ci metteremo l'elmetto come lo abbiamo avuto in questi anni per proteggerci dalle porcherie fatte in Parlamento. Il giorno dell'insediamento ci dovete accompagnare in Assemblea, partiremo dai Quattro Canti fino ad arrivare a piazza del Parlamento, sarà una passeggiata, perché nel nostro primo giorno di lavoro, come abbiamo fatto cinque anni fa, deve essere il popolo, la piazza ad accompagnarci». Cancelleri ha ricordato che Luigi Genovese era stato inserito nella famosa lista degli impresentabili per quel padre troppo ingombrante e già coinvolti in pesanti inchieste giudiziarie.

Molto duro il commento di Claudio Fava: «Le colpe dei padri forse non ricadono sui figli. I conti correnti all'estero e le proprietà immobiliari invece sì. Comincia malissimo il giovane Genovese la sua carriera di deputato: furbetto e spregiudicato come il signor padre. Più che di impresentabili qui si tratta di irricevibili. Si allunga l'elenco dei neodeputati indagati o arrestati e siamo ancora lontani dall'insediamento dell'11 dicembre».

A dire la sua anche il senatore di Mdp – Articolo 1 Francesco Campanella: «Tale padre tale figlio? Certo la storia di Genovese Junior e di suo padre sembra ricalcare la storia di Cetto La Qualunque, a leggere quanto accaduto sembra che questa storia sia stata scritta dagli stessi sceneggiatori del film di Albanese, purtroppo però non è un film è la realtà. Se è vero che si parla di circa cento milioni, vorrei ricordare che sono soldi sottratti alla Formazione Professionale in Sicilia. Si spiega come la Formazione Professionale si sia ridotta in questo stato: è stata affidata a gente di questo calibro. Che differenze intercorrono nella gestione dei fondi tra questo modo di operare e quello della cosiddetta mafia dei colletti bianchi?».