Il Consiglio comunale cambia volto, adesso l’aula si deve riorganizzare. I commenti dei protagonisti

Qualcuno attende l’ufficialità e preferisce non sbilanciarsi, qualcun altro è comodamente in attesa di “godersi lo spettacolo”, altri ancora hanno già le idee chiarissime e c’è già chi è pronto per il nuovo matrimonio politico. Spettatori, comparse e protagonisti, tutti accomunati da quell’aula consiliare in cui siedono da due anni e mezzo e che si prepara a grandi stravolgimenti. La mossa politica di Francantonio Genovese ha inevitabilmente creato non poco scompiglio anche all’interno di Palazzo Zanca e il Consiglio comunale è pronto a grandi cambiamenti dopo il passaggio dal Pd a Forza Italia di un onorevole che in pochi giorni sembra aver già ripreso in mano tutti i fili della sua attività politica. Tra i consiglieri comunali ancora nessuno ha ufficializzato o formalizzato l’abbandono dei gruppi consiliari di area Pd e l’adesione a Forza Italia, ma i nuovi assetti dovrebbero definirsi nel giro di una settimana. Quasi tutti i consiglieri eletti in quota Pd però sono pronti a seguire Genovese. E tra i corridoi di Palazzo Zanca c’è molta curiosità tra gli stessi colleghi per capire chi si muoverà, quando e con quali tempistiche. Di certo c’è che ci sarà da ridefinire totalmente l’equilibrio del consiglio comunale perché con questa ormai quasi certa migrazione da Pd a Fi verrà a cadere la storica coalizione di maggioranza che vedeva alleati Udc, Dr, Pd e Megafono e consegnerà nelle mani del gruppo capitanato da Pippo Trischitta una maggioranza schiacciante. A quanto pare però non ci dovrebbero essere invasioni di campo traumatiche o ingressi a gamba tesa tra le fila del gruppo consiliare di Forza Italia, oggi rappresentato in aula da Pippo Trischitta, Pierluigi Parisi, Giovanna Crifò (sempre più vicina ai Dr). Il passaggio dovrebbe essere più “morbido”, quasi sicuramente nascerà un nuovo gruppo che potrebbe ripescare la denominazione “Grande sud”, richiamando il partito fondato da Gianfranco Miccichè nel 2011 e poi confluito in Forza Italia per le elezioni politiche del 2013. Non si esclude neanche l’ipotesi che i consiglieri Pd pronti alla fuoriuscita non decidano di mantenere più di un gruppo consiliare che in ogni caso farebbe riferimento a Forza Italia. Dal canto suo Pippo Trischitta si dichiara tranquillo e racconta di aver ricevuto ampie rassicurazioni dallo stesso Miccichè e dal commissario e deputato di Fi Santi Formica sul fatto che il suo ruolo e il suo incarico di capogruppo non verranno messi in discussione. «Non ho nessun timore e anzi ci sono sempre stati buoni rapporti con tutti i consiglieri Pd che adesso sembrano essere pronti a transitare tra le fila di Forza Italia che in città fino ad oggi ha lasciato molti spazi aperti» ha dichiarato Trischitta. Ad avvalorare questa posizione un altro dei protagonisti della vicenda, il capogruppo Pd Paolo David che non ha dubbi sull’importanza di continuare a riconoscere il ruolo di Trischitta che fino ad oggi ha mostrato sempre lealtà, onestà, esperienza. David non risparmia una stoccata al Pd: «Nell’assenza di Genovese ci siamo trovati di fronte ad un partito assente, non siamo stati capaci di eleggere un coordinatore comunale e uno provinciale. Con Forza Italia troveremo un punto di incontro» ha spiegato David. Né Trischitta né David però si vogliono sbilanciare ancora su quelli che saranno i nuovi assetti dell’aula e da Fi non si vede neanche la necessità di mettere eventualmente in discussione incarichi e presidenze, a cominciare da quelle dell’ufficio di presidenza. Ufficio che fino ad oggi è stato retto da Emilia Barrile, la consigliera più votata alle elezioni del 2013 in quota Pd e nominata presidente del consiglio proprio da quella coalizione che oggi non c’è più e che aveva messo sui tre scranni più alti dell’aula una consigliera Pd, il Dr Nino Interdonato e il consigliere Ncd Nicola Crisafi. Se però chi si prepara a crescere numericamente non vede questa esigenza di resettare tutto, c’è chi invece crede sia l’unica strada percorribile. In testa il Dr Nino Carreri, secondo cui la scelta di Genovese, considerata naturale risposta al trattamento subìto da un Pd che nel frattempo avrebbe dovuto occuparsi anche di altri problemi, consegna un consiglio totalmente stravolto negli equilibri. «Non mi riferisco ai rapporti con la giunta Accorinti, perché purtroppo dobbiamo essere consapevoli del fatto che in questi due anni e mezzo tutti noi siamo stati “utili idioti” al servizio dell’amministrazione a seconda delle esigenze. Mi riferisco invece ai nostri rapporti interni e adesso l’aspetto pregnante sarà quello di rimettere tutto in equilibrio. Le strade a mio avviso sono solo due: azzeramento di tutti gli incarichi di presidenze e commissioni o mozione di sfiducia immediata con contestuale dimissione dagli incarichi». Per Carreri, infatti, se qualcuno è convinto di poter continuare a vivacchiare tenendo il giochino in mano come se nulla fosse si sbaglia di grosso. E nel frattempo anche i Dr dovranno chiudere un ragionamento in ottica Pd che a questo punto si potrebbe velocizzare. Anche perché a destare attenzione non è solo il Pd e ciò che ne resterà, ma ci sono tutte quelle che saranno le reazioni a catena. Sulla stessa linea di Carreri anche il collega Nino Interdonato, pronto anche a lasciare la vicepresidenza del consiglio immediatamente, la consigliera Udc Mariella Perrone e il consigliere di SiAmo Messina Piero Adamo che ieri, guardando i banchi solitamente occupati dai consiglieri di centro-destra, si è ritrovato spiazzato per l’affollamento, ovviamente casuale ma singolare, tanto da “temere” ironicamente di non trovare più posto da quella parte della sala. Vogliono attendere gli sviluppi della vicenda i consiglieri di casa Udc, in testa Franco Mondello che, alla luce dell’innegabile scossa che sta subendo l’aula, aspetterà che siano proprio i protagonisti di questa migrazione a chiarire quale sarà la nuova sistemazione e soprattutto quale sarà la nuova linea politica da tenere in aula. Perché non si tratta solo di cambiare bandiera e partito ma di costruire di sana pianta un progetto politico da portare avanti e condividere anche a confronto l’amministrazione comunale. E tutti sanno che in questi due anni e mezzo è stato molto diverso il comportamento di Forza Italia di Trischitta e quello dei vari consiglieri Pd, mai uniti ma quasi sempre in contrasto nei rapporti con la giunta.

In quest’ottica non avranno difficoltà quei consiglieri pronti a traferirsi senza troppi rimpianti, come Francesco Pagano, Carlo Cantali e Benedetto Vaccarino che hanno dichiarato di non essersi sentiti tenuti nella giunta considerazione dal partito, di essere stati tagliati fuori dall’ultimo tesseramento e di seguire Genovese a prescidendere anche per il trattamento che il Pd gli ha riservato. Pronto per accoglierli a braccia aperte anche Fabrizio Sottile, in aula capogruppo di SiAmo Messina ma a tutti gli effetti esponente Forza Italia, convinto che non ci saranno conflitti con i nuovi arrivi, soprattutto perché fino ad oggi il dialogo è sempre stato costante.

Restano ancora nel limbo in pausa di riflessione Donatella Sindoni, Daniele Zuccarello e Nicola Cucinotta, non ha invece il minimo dubbio a rimanere nel Pd Antonella Russo che non vede momento migliore di questo per ricominciare. In fuga dal Pd anche Simona Contestabile, mentre restereanno dove sono Claudio Cardile e quansi certamente l'ex pdl Pietro Iannello.

Le grandi manovre sono dunque iniziate, c’è gran fermento ma tutto dovrà concretizzarsi nel giro di pochi giorni. La nuova aula che uscirà fuori da questo scossone politico verrà messa subito alla prova sui documenti finanziari importanti, i bilanci consuntivo e previsionale e sarà il primo test per capire che volto avrà da ora in poi il consiglio comunale.

Francesca Stornante