cronaca

Dalla “lupa” dello Stretto ai +34°C raggiunti nella tirrenica

Mentre sulla costa ionica e nello Stretto il fenomeno nebbioso della “lupa”, in fase di lento dissolvimento, sta continuando a dare spettacolo, dando al paesaggio un aspetto fiabesco, sulla costa tirrenica, e sulle aree collinari e montuose dell’entroterra la colonnina di mercurio varca i +30°C, con picchi fino a +34°C nella zona di Torregrotta. Questo testimonia come in quota stia scorrendo aria veramente molto calda, che viene ulteriormente “riscaldata” (per compressione adiabatica) durante la discesa dai Nebrodi e dai Peloritani verso la costa tirrenica.

La formazione dei banchi di nebbia sullo Ionio osservati dalla webcame panoramica di Castelmola

Sulla costa ionica e in riva allo Stretto, invece, si è formato una sorta di “cuscinetto” di aria più fresca e stabile, a livello del mare, che sta permettendo lo scivolamento di quest’aria calda a quote più elevate, dai 300/400 metri in su’. La fredda superficie del mare funziona come un’isolate termico superficiale (inversione termica), che impedisce al caldo di sfondare in superficie. Difatti, l’arrivo dei banchi di nebbia ha provocato pure un brusco abbassamento delle temperature al livello del mare.

La “lupa” in mezzo allo Stretto in una meravigliosa foto di Francesco Tirrito

Spesso queste particolari condizioni generano uno strato d’inversione termica a qualche decina di metri dal mare che imprigiona l’aria umida in prossimità della fredda superficie marina, continuando ad agevolare la condensazione del vapore acqueo in essa contenuto. Mentre basta salire qualche centinaio di metri sopra questo strato freddo superficiale, per trovare temperature, anche superiori di +3°C +5°C, in collina e bassa montagna. Questo spiega perché, mentre a Messina i termometri a livello del mare faticano a superare i +21°C, sulla costa tirrenica, a pari quote, si va ben oltre i +30°C. Mentre in montagna si registrano valori di oltre +23°C +24°C a oltre 900/1000 metri.