Vertenza Teseos, spettro del licenziamento per i lavoratori

Si infiamma sempre più la vertenza dei lavoratori della cooperativa Teseos che gestisce i servizi riabilitativi per conto dell’Asp 5. Se fino a qualche giorno fa il nodo da sciogliere era quello della cassa integrazione, adesso arriva una vera mazzata che potrebbe avere gravi conseguenze sul fronte occupazionale. La Cooperativa ha infatti annunciato ai lavoratori l’avvio delle procedure di licenziamento. Non potendo accedere agli ammortizzatori sociali, secondo quanto stabilito dall’accordo quadro siglato lo scorso 12 febbraio dall’Assessorato regionale alla Famiglia che esclude dalla platea dei beneficiari le aziende del settore sanitario e socio sanitario che operano in regime di convenzione, la Teseos ha deciso di passare ai licenziamenti. La denuncia arriva dalla segretaria della Funzione Pubblica della Cgil Clara Crocè che immediatamente ha inviato una nota al Commissario dell’ASP di Messina e all’Assessore alla Salute Lucia Borsellino per chiedere un’urgente convocazione di tutte le parti in causa: Amministratore Unico della SSR, di cui la Teseos fa parte, Presidenti delle tre cooperative socie e delle organizzazioni sindacali. “Adesso basta sulla vertenza servizi riabilitativi registriamo un immobilismo da parte delle istituzioni. I lavoratori sono stanchi di una vertenza che si trascina da oltre dieci anni. I servizi riabilitativi sono stati resi esclusivamente sulla pelle dei lavoratori che adesso rischiano il licenziamenti. Adesso è arrivato il momento di mettere un punto e chiudere la vertenza”. Il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale, senza un tavolo istituzionale immediato il rischio per gli operatori però si fa sempre più concreto.

Un’ipotesi che in questi mesi la Fp Cgil aveva provato a scongiurare in ogni modo, soprattutto provando a convincere la cooperativa dell’impossibilità di accedere alla cassa integrazione. Nonostante questo la Teseos dal 1 gennaio ha collocato in cassa integrazione a zero ore metà dei 31 lavoratori in esubero per tre mesi senza aspettare il tavolo istituzionale di concessione della cassa integrazione in deroga. Adesso non si comprende chi pagherà i lavoratori sui quali incombe anche il licenziamento. Sul fronte stipendi invece la cooperativa ha liquidato due mensilità ai lavoratori ottobre e novembre, nonostante l’ASP abbia pagato le fatture di gennaio e febbraio. Il sindacato aveva chiesto un altro incontro la scorsa settimana, la cooperativa però ha rifiutato la richiesta. E adesso si paventa la perdita del posto di lavoro per decine di lavoratori.

Un duro affondo arriva anche dal segretario della Cisl Fp Calogero Emanuele che definisce questa decisione frutto dell’inerzia e del disinteresse di tutti gli attori coinvolti a partire dall’Assessorato regionale alla Famiglia ma anche dall’Asp e della società SSR. “Si sapeva da diversi mesi che l’Asp non poteva più far parte delle società partecipate e quindi che il sistema SSR sarebbe dovuto venire meno con la necessità di procedere all’accreditamento della società presso la Regione per consentire la prosecuzione del servizio assorbendo tutti i lavoratori che sono adesso in forza alle cooperative. Ci batteremo per non consentire una tale operazione. È necessario che entro il 30 giugno l’Assessorato regionale alla Famiglia, Lucia Borsellino, decida come ristrutturare e riorganizzare il sistema di riabilitazione per non lasciare, dal prossimo 1 luglio, senza alcuna assistenza gli oltre duemila utenti della provincia di Messina, dei quali l’80% sono minori disabili ai quali le Cooperative della SSR rendono, annualmente, oltre 130mila prestazioni”.

(Francesca Stornante)