Servizi sociali “salvi”, il Consiglio vota l’odg Mondello e s’ impegna sul bilancio di previsione. LE FOTO

Un semplice ordine del giorno ha tenuto in ostaggio il Consiglio comunale per tre giorni. La mossa "salva servizi sociali" per utilizzare 2 milioni della Tasi necessari a garantire continuità dei servizi fino a fine anno ha riservato diversi colpi di scena, ripensamenti, dubbi, polemiche. Il dato definitivo è che alla fine l'ordine del giorno promosso dal consigliere Udc Franco Mondello, e sottoscritto da una ventina di colleghi, ha trovato il sì dell'aula con 22 voti favorevoli, 5 astenuti e 2 contrari. A votare contro l'atto sono state le consigliere Daniela Faranda e Nina Lo Presti che fin dal principio avevano espresso forti perplessità sul percorso seguito, anche se in prima battuta Nina Lo Presti era stata tra i firmatari dell’ordine del giorno. Astenuti invece Antonella Russo per il Gruppo misto che già ieri aveva dichiarato l’inutilità, l’illegittimità e l’inconsistenza di questo atto, la consigliera Ucd Carmelina David, Daniele Zuccarello per i Progressisti democratici e poi presidente e vicepresidente del Consiglio, Emilia Barrile e Nino Interdonato. Ancora una volta una maggiorana trasversale con in testa Udc, Dr e Pd ha dato all’amministrazione comunale quel salvagente necessario per assicurare i servizi sociali e non andare incontro ad una sospensione che avrebbe significato perdita del posto di lavoro per centinaia di operatori e disservizi per migliaia di utenti.

Ma anche oggi non sono mancate le polemiche perché ad un certo punto del dibattito, dopo il voto sui tre emendamenti presentati ieri, sono sorti i dubbi sulla natura di questo ordine del giorno. Quasi tutti erano infatti convinti che questo atto fosse semplicemente un modo per dare mandato all’amministrazione di presentare una nuova delibera per modificare quella votata l’8 settembre scorso con cui il Consiglio stabiliva la ripartizione degli introiti della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. Tutto questo perché naturalmente un ordine del giorno, per sua natura, non può modificare in modo diretto una delibera già esecutiva. Fino a qui tutto chiaro. La confusione è esplosa nel momento in cui la consigliera Lucy Fenech, durante il suo intervento, ha chiaramente espresso un passaggio che evidentemente era rimasto oscuro a molti: “dopo questo ordine del giorno non ci sarà nessuna nuova delibera, la diversa destinazione dei fondi Tasi sarà inserita direttamente nel bilancio di previsione 2014 che la Giunta si accinge ad approvare”. Dunque quello che in origine era stato partorito come un ordine del giorno per acconsentire alla modifica della delibera dello scorso 8 settembre, portando in aula una nuova delibera che soppiantasse quella vecchia, è diventato il via libera per l’amministrazione a rimodulare quelle cifre direttamente nel bilancio di previsione 2014. Qualche consigliere, come Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, hanno provato a capire quando si è deciso questo cambio di rotta, che tra l’altro a buona parte dei consiglieri era rimasto oscuro fino a quel momento. Altri, come Paolo David e Pippo De Leo hanno interrogato il segretario generale Antonio Le Donne sulla legittimità di questo procedimento. La risposta sta in uno degli emendamenti che nel frattempo gli stessi consiglieri avevano già approvato prima ancora della discussione. Si tratta di una delle due modifiche proposte da Elvira Amata e da un nutrito gruppo di colleghi che ieri hanno presentato un emendamento che inserisce nell’ordine del giorno un passaggio chiave che dice all’amministrazione comunale di impegnare le risorse necessarie ai servizi sociali “nell’ambito del redigendo bilancio di previsione 2014”. Emendamento partorito ieri dopo il lungo confronto tra l’assessore Guido Signorino e i capigruppo consiliari, chiesto proprio dal vicesindaco in apertura dei lavori di ieri, e che a quanto pare ha determinato questo cambio di programma rispetto ai progetti iniziali perché non era più possibile intervenire direttamente sulla Tasi, in base ai tempi dettati dalla legge nazionale, ma lo si può fare in sede di bilancio di previsione. Questo, almeno, quanto spiegato dall’assessore Guido Signorino che ha risposto alle domande dell’aula citando una circolare dell’Ifel che spiega che “non si ravvedono impedimenti a procedere a modifiche nel bilancio in caso di necessità di variazione o assestamento (considerato che però ancora non c’è neanche un bilancio da variare o assestare).”. Signorino ha dunque sottolineato che in sostanza in questo modo viene concesso il benestare ad una operazione che, mantenendo gli stanziamenti a suo tempo indicati, recupera all'interno della Tasi risorse per nuovi servizi”. Un’operazione definita legittima e praticabile. Mondello, in quanto primo firmatario del provvedimento, ha ribadito che si tratta comunque di un ordine del giorno che non ha nessun intenzione di sostituirsi all’amministrazione comunale con paventate formule creative che trovano l’escamotage per uscire dall’impasse.

Spiegazioni che comunque non hanno allontanato le perplessità di alcuni consiglieri, come ad esempio Daniele Zuccarello che fino alla fine ha invece sostenuto la necessità di una delibera intermedia per non lasciare tutto nelle mani dell’amministrazione che così potrà spostare somme a suo piacimento direttamente nel bilancio di previsione.

Per tutti questi motivi ad un certo punto sembrava non essere più chiaro se al voto ci fosse una delibera, un atto di indirizzo, un ordine del giorno o un mix di tutto che di fatto rappresenta solo il via libera formale per dare carta all’amministrazione che così potrà spostare i soldi della Tasi per coprire i servizi sociali, piuttosto che destinarli ai settori che lo scorso 8 settembre il Consiglio aveva individuato. Fermo restando che a finanziare quelli ci saranno i fondi Ecopass, o quantomeno questo è stato l’accordo tra amministrazione e civico consesso.

Alla fine in 22 hanno votato sì e dunque adesso l’esecutivo potrà chiudere il previsionale 2014 grazie alla copertura finanziaria dei servizi sociali per questo ultimo mese dell’anno. Un risultato accolto dall’applauso dei lavoratori che anche oggi sono rimasti tutto il giorno a seguire i lavori dalla tribunetta dell’aula. I servizi sociali sono salvi, non appena la giunta esiterà il previsionale 2014 di fatto si potranno firmare le proroghe e garantire così la continuità a lavoratori e assistiti.

Una seduta movimentata dal durissimo intervento del presidente della Commissione Bilancio Nicola Cucinotta che ha alzato la voce come forse mai aveva fatto in aula per manifestare tutto il dissenso e il malcontento per le condizioni in cui si continua a lavorare, con atti e provvedimenti che arrivano sempre all’ultimo minuto, inseguendo l’emergenza e senza neanche la possibilità di fermarsi a riflettere e ragionare. Ad alzare i toni anche le parole di Pippo Trischitta che, proprio nel giorno dedicato alla lotta alla violenza sulle donne, ha contestato in modo esagerato le donne del Consiglio che fanno sentire la loro voce, accusandole di eccessivo protagonismo politico e paragonandole a delle “galline in fuga” come l’omonimo film di animazione per bambini di qualche anno fa. “In quest’aula esigo rispetto” ha poi ammonito la presidente Barrile alla fine di una seduta in cui dopo il voto sono emersi tutti i limiti di un settore dei servizi sociali che ad oggi è fermo esattamente come in passato, con il solito sistema delle cooperative e delle vecchie logiche. Attacchi a tutto spiano da parte di Daniele Zuccarello e Piero Adamo, da Nina Lo Presti la richiesta di dimissioni dell’assessore Mantineo. A quel punto in aula però erano rimasti più o meno in sette. Segno che, passato il momento caldo del voto, a pochi importa davvero il futuro di un settore delicatissimo e sempre incandescente.

Francesca Stornante