La Regione naviga a vista, il Comune punta all’affidamento a Messinambiente, i lavoratori aspettano

Tra una settimana scade l’ultima proroga che ha permesso fino ad oggi alle Ato siciliane in liquidazione di gestire il sistema rifiuti dell’isola. Il 30 settembre sarà l’ultimo giorno di lavoro per le società d’ambito che dal 2005 hanno mosso tutti i fili della complessa macchina dei rifiuti, si chiude un capitolo che lascia alle spalle una mole di debiti, una gestione dei servizi non sempre ottimale e un buco nero riguardo a quello che sarà il futuro. La certezza è che si passerà dalle Ato alle Srr, ciò che è più difficile è capire quando concretamente ciò accadrà. La Regione non ha intenzione di concedere nuove proroghe, dunque se è vero che da un lato cesserà l’attività operativa delle Ato, è anche vero che non esiste ancora il nuovo soggetto giuridico che prenderà le redini al posto delle vecchie società che continueranno a percorrere solo la strada della liquidazione.

A Messina solo pochi giorni fa si è tenuto un incontro a Palazzo dei Leoni tra i sindaci della Srr Messina metropolitana che dovrebbe raccogliere al suo interno 48 comuni. Ci sarà dunque un periodo di limbo, il Comune però si sta organizzando per evitare di arrivare al 1 ottobre senza sapere chi andrà a raccogliere l’immondizia per la strada.

L’amministrazione Accorinti sta pensando di approntare una ordinanza sindacale per affidare direttamente a Messinambiente tutto ciò che riguarda la gestione dei rifiuti, un modo per garantire continuità e scongiurare un dramma occupazionale. Dramma che riguarda naturalmente anche i lavoratori dell’Ato3 che non sanno quale sarà il loro futuro dopo la prossima settimana. Tecnicamente dovrebbero essere licenziati e ancora non è stato espletato nessun iter che garantirebbe loro il passaggio a Messinambiente o ad altre partecipate del Comune.

Il commissario Ato3 Michele Trimboli spiega che l’avvio della Srr richiederà tempo, basta considerare che la gestione operativa scatterà solo quando la nuova società avrà piano d’ambito e gara per l’affidamento. Ogni Srr avrà a disposizione 90 giorni per stilare il piano. La Regione potrà prendersi 60 giorni più altri 60 giorni di tempo per esprimere il proprio parere sul piano e poi almeno 120 giorni per la gara d’appalto. Facendo rapidamente un calcolo, sperando naturalmente che nessuno presenti ricorsi o contestazioni soprattutto durante la gara, ci vorrà almeno un anno. Anno in cui i Comuni dovranno provvedere da soli alla gestione dei rifiuti. Questa “vacatio” provocherà quasi sicuramente un innalzamento dei costi e scarso controllo sulle procedure con cui verranno affidati i servizi in maniera diretta dai Comuni.

Oltre le Srr si parla anche di Aro, Aree di raccolta ottimale, che possono essere costituite dai Comuni in formula singola o associata. Il Dipartimento regionale dei Rifiuti ha emanato uno schema di convenzione per quelle realtà territoriali che scelgono di unire le loro forze, creando piccoli consorzi per la gestione del servizio rifiuti. Questo però, nonostante sia regolato da alcune leggi regionali, pare cozzare con l’art 3 bis della legge nazionale n. 148 del 2011 che esprimeva l’obbligo per le Regioni di costituire le Srr tenendo conto dei confini provinciali con possibilità però di apportare delle modifiche entro il 31 maggio 2012, pena il commissariamento da parte del Consiglio dei Ministri. In base a questa legge sembra quasi paradossale la possibilità di creare ulteriori soggetti come le Aro.

L’altro nodo da sciogliere è quello dei dipendenti. Il rischio licenziamento è alle porte, anche se pare ci siano già alcune direttive arrivate dalla Regione. A comunicarle è la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che spiega che è stato firmato l’accordo quadro, tra i sindacati regionali e l’Assessorato Regionale all’Energia e i rifiuti, per garantire la continuità dei rapporti di lavoro degli operatori del settore dei rifiuti. “L’accordo quadro che riguarda oltre 10 mila operatori siciliani deve essere perfezionato con l’emanazione del provvedimento da parte del governo regionale che dovrà garantire, a seguito della definitiva cessazione dell’attività gestionale da parte delle Ato, la continuità operativa dei servizi in tutti i territori”.

“Attendiamo il provvedimento della Giunta di governo per far rientrare le vertenze in corso – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e Carmelo Pino Segretario del settore- in modo particolare dove già gli operatori sono stati licenziati”.

Intanto a Palazzo Zanca il tema rifiuti continua a tenere banco. Oggi pomeriggio in Consiglio Comunale tornerà il regolamento per determinare rate e scadenze del pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. La prima Commissione Bilancio ha esaminato l’atto proposto dall’amministrazione e ha optato per l’astensione tecnica lasciando quindi il voto al Civico Consesso. Più difficile invece la delibera sui debiti fuori bilancio dell’Ato3 che ancora non è riuscita a vedere la luce. C’è sempre in ballo anche il contenzioso tra Ato e Messinambiente, pochi giorni fa i vertici della società di via Dogali hanno messo nero su bianco alcuni passaggi salienti che avrebbero portato alla situazione economica odierna, anche il Commissario dell’Ato3 Michele Trimboli sta facendo lo stesso.

Francesca Stornante