Gli abitanti di Scala Ritiro tornano a protestare. Ma nessuno li ascolta

1) Per realizzare la strada di cantiere, sono state sbancate porzioni della collina posta a ridosso di via Palermo ed ora, ad ogni pioggia, detriti e fango discendono a valle, sino alle abitazioni. Il quartiere ha chiesto, senza risultati, la realizzazione di muri di raccolta o di contenimento.

2) Durante i lavori, diverse abitazioni hanno registrato in maniera documentata lesioni, fratture e compromissioni strutturali per le quali non si è mai appurata l’origine e l’eventuale pericolosità.

3) L’ingegneria idraulica degli affluenti laterali del torrente Badiazza è stata in più punti tappata da materiale di cantiere, impedendo lo sfocio sul Badiazza e ristagnando nei pressi delle abitazioni, che lamentano in alcuni casi infiltrazioni nelle cantine sottoterra e costituendo un potenziale pericolo in caso di più abbondanti piogge poiché, trovando l’acqua un ostacolo, potrebbe fuoriuscire a monte con più violenza, proprio a ridosso delle abitazioni del rione.

4) Nel caso di una palazzina residenziale di cinque piani in Via Comunale Ritiro, è stata documentata l’immissione in aree cantinate di notevoli quantità di acque di falda, presumibilmente affioranti a seguito dei lavori di scavo per la posa delle fondamenta di alcune pile dello svincolo.

5) Infine, all’approssimarsi dell’ultimazione dell’opera, nonostante un piano di espropriazioni ed indennizzi che fa data ad oltre un quindicennio fa, circa una decina di famiglie non ha ancora percepito dall’Amministrazione locale un indennizzo economico per la svalutazione del valore immobiliare della propria abitazione.

Sono i cinque punti che, nel settembre 2012, il V quartiere ha sottoposto al prefetto ed all’amministrazione comunale. Sono trascorsi otto mesi, ma nulla è cambiato.

In fase di progettazione, non si tenne conto della minima distanza che avrebbe dovuto intercorrere tra l’opera e le abitazioni circostanti e così alcuni residenti si ritrovano gli alti pilastri a pochissimi metri dall’ingresso di casa.

Lo svincolo di Giostra è stato aperto in entrata, ma per gli abitanti di Scala Ritiro l’odissea continua. Anche quel giorno, lo scorso 15 maggio, alcuni di loro inscenarono una breve e pacifica protesta.

Oggi sono tornati a manifestare davanti a palazzo Zanca, ma non sono riusciti a parlare col commissario Luigi Croce. Senza soluzioni, la protesta verrà probabilmente riproposta in un altro momento. E magari sarà una nuova “gatta da pelare” per chi avrà l’onore e l’onere di assumere la carica di nuovo primo cittadino.