La chiusura del "porto" di Tremestieri, a causa delle mareggiate e degli insabbiamenti, sta provocando enormi disagi alla città. Il continuo passaggio dei tir nelle vie più centrali mette a dura prova l’ambiente, per via dell’inevitabile aumento dell’inquinamento atmosferico ed acustico, ma soprattutto mette a rischio l’incolumità di automobilisti e pedoni, alle prese con questi bestioni della strada, che quotidianamente attraversano Messina per raggiungere gli svincoli autostradali.
La situazione diventa ogni giorno più difficile e rischia di diventare addirittura intollerabile se si pensa che al danno si aggiunge la beffa, in quanto -con l’approdo della zona sud inutilizzabile – vi è, infatti, un’altra dannosa conseguenza, stavolta sotto il profilo economico: minori incassi per il Comune di Messina dei fondi ecopass.
Con gli approdi di Tremestieri chiusi vige per tutti i mezzi il regime di deroga, in virtù del quale chi sbarca alla rada S. Francesco o al porto storico paga il ticket d’attraversamento, detto ecopass, ridotto. Per i mezzi pesanti il prezzo è dieci volte inferiore a quello “standard”, scendendo da 30 euro a soli 3 euro.
Nonostante le buone intenzioni iniziali, l’ecopass non ha mai impresso la svolta sperata, anche perché la riscossione è affidata alle compagnie di navigazione e, dunque, non ci sono controlli diretti da parte del Comune, unico soggetto realmente interessato a portare i soldi in cassa.
Proprio di questo aspetto si è parlato nella conferenza stampa convocata da Fabrizio Sottile, consigliere comunale e capogruppo di “SiAmo Messina”, Maria Fernanda Gervasi, consigliere della IV Circoscrizione e Capogruppo di “Forza Italia”, e Valerio Anastasi consigliere della V Circoscrizione e capogruppo di “SiAmo Messina”.
I quattro esponenti politici hanno firmato una interrogazione congiunta per chiedere all’amministrazione «se non ritengano opportuno promuovere l’installazione di impianti per la rilevazione dei transiti, che consentirebbero di ottimizzare il controllo e i meccanismi di esazione come, liberando i Vigili Urbani dalla necessità di un controllo a tappeto, snellendo le procedure per le deroghe, sollevando le compagnie di navigazione -in buona misura- da compiti di controllo che non competono, esentando dal pagamento -in luogo dei veicoli condotti da residenti- quelli immatricolati presso le rispettive Motorizzazioni Civili».
Il consigliere comunale Sottile ha spiegato in conferenza stampa che basterebbe l’installazione di telecamere, come avviene nelle «città normali», per rilevare il passaggio dei tir. Nel ricordare che gli unici ad essere esentanti dal pagamento dell’ecopass sono i residenti di Reggio Calabria e Messina, l'esponente del Civico Consesso ha voluto portare la sua testimonianza di medico pendolare , raccontando di come nessuno gli abbia mai chiesto i documenti per comprovare quale fosse davvero il suo comune di residenza, con il risultato che chiunque può mentire senza che ci siano conseguenze di alcun tipo .
La consigliera della IV circoscrizione Gervasi ha , invece, snocciolato i numeri della tabella firmata dal ragioniere generale di Palazzo Zanca, Antonino Cama. Secondo i dati forniti dalla Ragioneria, a fronte di una previsione di entrata che ammontava a 2,2 milioni di euro in cassa sono arrivati 2.154.795,30 euro, ripartiti tra il Dipartimento viabilità, diretto da Mario Pizzino, ed il Dipartimento Lavori Pubblici, diretto da Antonio Amato.
La domanda però sorge spontanea: gli oltre due milioni di euro corrispondono davvero alla cifra esatta che il Comune avrebbe dovuto incassare? Impossibile dirlo con esattezza perché Palazzo Zanca al momento si affida e si fida del report inviato trimestralmente (almeno questo dovrebbe essere il termine) dalle Compagnie di navigazione, a cui viene delegata la riscossione del ticket.
Prima di diventare sindaco, Renato Accorinti, rivendicava con veemenza il diritto dei cittadini a conoscere i numeri dell’ecopass; nei primi mesi di sindacatura aveva promesso periodiche operazioni trasparenza; a quasi due anni dalla sua elezione quest’argomento –per nulla secondario – sembra essere passato in terz’ordine.
La competenza è oggi tutta nelle mani dell’assessore Sebastiano Pino, che dovrà restituire all’ecopass il giusto valore simbolico ed economico, da commisurare agli enormi disagi che subisce la città e ai rischi in cui incorrono quotidianamente i cittadini, chiamati – loro malgrado – a convivere con i tir.
Danila La Torre