“Nel mezzo del cammin della mia vita…”. Majuri presenta il secondo capitolo della trilogia

“Nel mezzo del cammin della mia vita…” è il titolo dell’ultima opera di Vincenzo Massimo Majuri.
Sacerdote della Diocesi di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela, parroco di S. Domenica V.M. in Tremestieri, nonché docente di Filosofia Teoretica e Antropologia Filosofica all’Istituto Teologico “S. Tommaso”, Padre Majuri è autore di diversi libri, tra cui “L’amicizia è ancora possibile oggi? Le risposte sapienziali nella storia del pensiero occidentale” e “Dante e la Bibbia”.
Quest’ultimo è il primo volume di una trilogia che percorre le orme del padre della Divina Commedia, in occasione del 750esimo anniversario della nascita, al fine di rintracciare la filigrana biblica delle terzine incatenate.
“Nel mezzo del cammin della mia vita…”, oltre a essere il secondo volume della trilogia, è nelle parole dell’autore «un saggio che si compone di tre parti, ognuna divisa in tre capitoli, tese a suscitare l’entusiasmo di incontrarsi con la Divina Commedia, presentandone aspetti noti e forse meno noti, numerici e fantasiosi, storici e leggendari, teologici e letterari, liturgici e religiosi, lirici e grotteschi. Percorsi, semplici percorsi, per mettere i nostri piedi sulle orme di un grande uomo, di un grande uomo di fede, di un grande italiano, ‘semplicemente’ del Sommo Poeta, Padre della nostra Madre lingua».
Il manoscritto è stato presentato ieri pomeriggio da Majuri nella Sala Sinopoli del teatro Vittorio Emanuele in un incontro a cui hanno preso parte il Prof. Don Pietro Pizzuto, docente di teologia fondamentale, Prof. Mons. Eugenio Foti, docente di Mariologia. Il Prof. Cesare Natoli, docente di filosofia, ha moderato i lavori.
«Nella Commedia, Dante celebra la Trinità anche attraverso la forma», spiega Majuri. La forma è ordine raccontato attraverso i numeri. Trentatre canti per tre cantiche, più uno introduttivo, per un totale di cento canti. Cento, multiplo di dieci, simbolo di completezza. In duecentosessantotto pagine, con oltre seicento riferimenti biblici, l’autore fornisce uno studio minuzioso sul poeta-pellegrino, sul Dante che dà peso alla forma.
«Grande maestro, il Sommo Poeta, trentacinquenne pellegrino nei mondi dell’Oltretomba, è per me, trentacinquenne – scrive Don Enzo nell’introduzione – guida nel mio viaggio reale terreno, lui che fu condotto da Virgilio nel suo viaggio immaginario ultraterreno. In suo onore, nel vasto panorama di illustri iniziative di vario genere in Italia e all’estero proposte e vissute, per festeggiarne ancora il compleanno, offro questo contributo che ha per titolo il primo celeberrimo endecasillabo della Commedia, in una forma più ‘personalizzata’».
A pochi mesi dalla presentazione di “Dante e la Bibbia”, Vincezo Majuri esplora ancora una volta il percorso del Vate per regalare ai lettori nuovi spunti di riflessione sulla vivacità e la freschezza della poesia dantesca alla luce della fede che la anima.
Gabriele Quattrocchi