Sicilia divisa tra il vecchio e il nuovo: vince Berlusconi, ma il M5S è il primo partito. “Ko” il Pd

Partiamo dai numeri ufficiali del Senato. In Sicilia, regione decisiva all’interno del più ampio quadro nazionale, ha vinto la coalizione di centro-destra con il 33,39% delle preferenze. Le percentuali di voto ottenute dai singoli partiti sono così suddivise: Pdl 26,38% ; Mpa 2,6%, Fratelli d’Italia 1,45% ; Grande Sud 1,07%; Cantiere Popolare 0,96% ; La Destra 0,74%; Mir 0,45%; Lega Nord 0,14% .

La colazione di centro-sinistra si è fermata al 27,32%, con un distacco di sei punti. Il Pd ha ottenuto il 18, 49% dei voti ; Il Megafono il 6,16%; Sel l’ 1,65% ; il Centro democratico lo 0,59%; i Moderati 0,41% .

Le due coalizioni hanno provato a contendersi il dominio elettorale sull’isola, ma non hanno fatto i conti con lo tsunami Grillo. Nella nostra Regione, infatti, il vero vincitore è ancora il Movimento cinque stelle, che conferma il primato conquistato in occasione delle elezioni regionali del 28 ottobre scorso. Il Movimento di Beppe Grillo è il primo partito in Sicilia con il 29,50% dei voti. Supera il Pdl di 3 punti , stacca il Pd di ben 11 punti percentuali e da solo ottiene più voti dell’intero “assemblaggio” di centro-sinistra, con un vantaggio di due punti.

La Sicilia, dunque, si divide tra il vecchio ed il nuovo. Da una lato, dona una seconda giovinezza elettorale a Silvio Berlusconi , confidando nelle sue ammalianti promesse elettorali e ridando linfa vitale ad un partito che, dopo i fasti del passato, sino a due mesi fa veniva considerato moribondo se non morto del tutto; dall’altro si affida al “rivoluzionario” Grillo, il contestatore, l’uomo “anti-sistema” che vuole entrare nelle istituzioni per cambiarle dalle fondamenta. In mezzo a questi due dati così contrastanti tra loro, non può passare inosservata la sconfitta politica del Pd di Bersani, che solo quattro mesi fa espugnava l’isola spinto dall’onda lunga di Crocetta. Il partito democratico ha fallito l’obiettivo ed è evidente che qualcosa all’interno non ha funzionato. Netto, ma per certi versi meno sorprendente anche il fallimento di Monti e dei suoi alleati, che non avranno senatori siciliani. Resteranno fuori da Palazzo Madama Udc e Fli.(Danila La Torre)