Tir:il flop delle deroghe, media in netto aumento. Il cavalcavia a rischio sin dal 2007

Il sistema delle deroghe per dirottare il gommato da Tremestieri alla Rada San Francesco e al porto storico, è clamorosamente fallito.

Basta dare un’occhiata al report che il Comando della polizia municipale ha inviato l’11 giugno al sindaco relativamente alle deroghe concesse dal caposcalo del Terminal Tremestieri da novembre 2013 a maggio 2014, quindi dal periodo successivo all’ordinanza anti-tir emessa dall’amministrazione a fine ottobre.

In sette mesi il numero di deroghe concesse è notevolmente aumentato nel totale, e la media mensile è passata dalle 73 concesse fino al periodo antecedente all’ordinanza, all’attuale media di 104. Le intenzioni dell’amministrazione per dare un freno a mano al flusso dei tir erano sicuramente delle migliori, ma lo strumento adottato, non solo si è rivelato inadeguato, ma sotto certi aspetti è “quasi un regalo” alle società private.

Ma andiamo ai dati, che nel report della Centrale operativa dei vigili urbani vengono raffrontati con quelli relativi al periodo antecedente all’ordinanza, quindi maggio-agosto 2013, quando le condizioni di operatività dell’approdo di Tremestieri erano esattamente le stesse di oggi, con un solo attracco.

Stando al report da maggio ad agosto 2013, cioè nel periodo antecedente all’ordinanza antitir, le deroghe concesse ai mezzi pesanti per raggiungere la Rada San Francesco sono state 291, con una media mensile di 73 deroghe. Le 291 deroghe dei 4 mesi del 2013 erano abbinate ad un sistema di pass che è un eufemismo definire di “manica larga”, come poi è stato scoperto dagli stessi vigili, e che ha comportato, appunto da maggio ad agosto 2013 un flusso di oltre 6 mila tir che transitavano in centro diretti alla Caronte-Tourist grazie alle autorizzazioni concesse, ieri come oggi dal caposcalo del terminal Tremestieri, che è un uomo delle società.

Con l’emanazione dell’ordinanza anti-tir di ottobre, l’amministrazione contava di ridurre questo fiume di gommato diretto alla Rada San Francesco.

Secondo i dati però da novembre 2013 a maggio 2014 il totale delle deroghe rilasciate dal caposcalo di Tremestieri è stato di 749, con una media mensile di 104. La media mensile delle deroghe è quindi in netto aumento.

L’unico raffronto mensile che è possibile fare tra i due periodi è quello relativo al mese di maggio: nel maggio 2013 le deroghe sono state 87, nel maggio di quest’anno 83.

Come si vede è cambiato poco o nulla, l’ordinanza non ha rivoluzionato la situazione, dimostrandosi inadeguata a fronteggiare la problematica. La situazione non è cambiata nella media delle deroghe, anzi è peggiorata, non è mutata nella figura di chi è autorizzato al rilascio, perché oggi come ieri è il caposcalo del terminal. In verità all’inizio la concessione delle deroghe era stata affidata al Comando dei vigili urbani, ma in seguito alle proteste degli armatori, la giunta ha ceduto, nonostante le perplessità espresse dal comandante Calogero Ferlisi, che invece aveva visto giusto e lontano.

Non solo, ma mentre fino ad agosto dello scorso anno le deroghe erano rilasciate insieme ai pass, che i camionisti avrebbero dovuto esibire in caso di controlli da novembre basta che il caposcalo avvisi il Comando dei vigili urbani che i mezzi pesanti sono autorizzati a raggiungere la Rada San Francesco, per un periodo che è lo stesso caposcalo a decidere. Quindi, se già prima i controlli nelle vie della città erano difficili, adesso è quasi impossibile arginare il flusso del gommato autorizzato dalle stesse società a usare la Rada San Francesco. Per non parlare della nuova segnaletica che non è mai stata installata.

Ripetiamo, le intenzioni di Accorinti erano buone, ma alla fine si è rivelato quasi un regalo ai privati, soprattutto dopo aver riconsegnato nelle mani delle società il controllo delle deroghe, sia come durata che come numero.

Di fatto è stato come dare al lupo le chiavi della casa dei tre porcellini.

In un momento in cui l’amministrazione si appresta a discutere la vicenda Cartour anche il capitolo deroghe, che non è affatto un capitolo a sé stante perché collegato alla gestione complessiva dei flussi di traffico, deve essere rivisto. Del resto, un simile utilizzo delle deroghe comporta un flusso di camion in centro che non può essere considerato come slegato dai ragionamenti sugli altri attracchi.

Ma proprio a proposito della vicenda Cartour, mentre l’amministrazione sta preparando l’ordinanza che vieterà ai tir l’uso del cavalcavia, la società sta pensando alle contromosse, anche di tipo legale. L’amministratore delegato della Cartour Vincenzo Franza ha infatti presentato richiesta di accesso agli atti relativi agli incidenti stradali che si sono verificati in centro dal 2000 al 2014.

Dal momento che l’amministrazione motiva l’ordinanza alla luce dei rischi legati alla sicurezza dei cittadini, il gruppo sta probabilmente preparando, su basi statistiche, la replica da portare nelle sedi che riterrà opportune, anche giudiziarie.

Il braccio di ferro si svolgerà quindi su più piani, compreso quello in prefettura, dove domani ci sarà il primo incontro tecnico voluto dal prefetto Trotta dopo la lettera inviata dai Franza sulla vicenda.

Ma sulle condizioni di pericolo del cavalcavia il comandante Ferlisi ha trasmesso nei giorni scorsi al sindaco, all’assessore Cacciola ed al segretario generale Le Donne, una relazione che evidenzia come il Comando di polizia municipale sin dal 2007 avesse fatto presente alle amministrazioni Genovese e Buzzanca la gravità della situazione.

Sin dal gennaio 2007, con una nota protocollata n°1376, Ferlisi aveva evidenziato all’amministrazione Genovese le problematiche inerenti alla sicurezza in via San Raineri, dovute al traffico da e per il molo Norimberga. Il Comandante aveva fatto presente che il cavalcavia, non era stato progettato per fa fronte ad un transito gommato che in seguito alle attività della Cartour era diventato imponente.

Un anno dopo, nell’aprile 2008, con un’altra nota protocollata, Ferlisi trasmise al Dipartimento Urbanizzazioni la diffida dell’avvocato Stellario Crisafulli, amministratore del condominio dell’is. 278 di via La Farina, che segnalava lo stato di pericolo del cavalcavia.

Niente da fare. Ben 4 anni dopo, nel marzo 2012, con nota prot.55343 la sezione tutela del territorio dei vigili reiterava gli interventi di messa in sicurezza del cavalcavia al Dipartimento tutela pubblica ed al quello alla mobilità, già sollecitati un anno prima, il 17 giugno 2011 all’amministrazione Buzzanca e al comando dei vigili del fuoco. Proprio in seguito a questa lunga catena di sollecitazioni il 14 marzo del 2012 il dipartimento di mobilità emetteva l’ordinanza n.197 per i primi interventi.

Il comandante Ferlisi ha quindi trasmesso all’amministrazione la cronistoria delle segnalazioni sul cavalcavia per le determinazioni che vorranno essere adottate “per urgenti e necessari lavori di manutenzione di tale cavalcavia che necessita di una verifica strumentale finalizzata a valutare la resistenza meccanica della struttura, per come già richiesto da tempo alle precedenti amministrazioni dal Comando provinciale dei vigili del fuoco con una nota del 5/9/2007 e trasmessa dal Comando della polizia municipale al sindaco Genovese, all’allora assessore alla mobilità ed al direttore generale”.

Alla luce di questa relazione di Ferlisi non c’è da stupirsi perché i Franza, non riescano a comprendere il perché di una presa di posizione di Accorinti così diversa dalle precedenti amministrazioni…..

Rosaria Brancato