L’enigmatica sfiducia dei capigruppo Pd ad Accorinti in stile Crozza-Renzi

Là dove non erano riuscite le condizioni delle strade dissestate, la situazione disastrosa dei servizi sociali e della raccolta rifiuti è riuscita la vicenda Cartour e l’annuncio del gruppo Franza di voler lasciare il molo Norimberga per il più accogliente porto di Catania. Sono bastate le dichiarazioni dei Franza per spingere quella parte di maggioranza bulgara della giunta Accorinti, i tre gruppi Pd, ad iniziare un timido annuncio di sfiducia. Non sappiamo se sarà un “tirare la pietra per nascondere poi la mano”, saranno i prossimi fatti in Aula a dire se davvero Paolo David, capogruppo Pd, Giuseppe Santalco, capogruppo Felice per Messina, Francesco Pagano, capogruppo Progressisti democratici finiranno di essere quando serve la “stampella dell’amministrazione” e tireranno dritto o se il malcontento è scaturito dall’annuncio d’addio dei Franza.

Il punto di partenza è appunto la vicenda Cartour ormai abbastanza nota: “Stucchevole appare intervenire sulla querelle. Si valutano i fatti- scrivono Santalco, David e Pagano- I fatti ci suggeriscono che una Amministrazione che ritiene di poter affidare al (solo) piano di riequilibrio pluriennale la funzione di volano della economia cittadina è totalmente dissociata dalla realtà. I fatti ci inducono a ritenere che Sindaco e Giunta non si stanno interrogando sulle precondizioni da porre in essere perché imprese esistenti e nuove restino o sorgano a Messina. I fatti ci dicono che così come è stato depennato l'ufficio programmi complessi si vuole cancellare ogni idea di carattere strategico e ogni ipotesi per passare da bozze di progetti preliminari a progetti definitivi e esecutivi e cantierabili. I fatti ci condannano alla evidenza di una Giunta che vivacchia sull'autoincensamento, che annaspa sulla ordinaria amministrazione. La verità è che il Sindaco “pacifista” sta mortificando con strali, slogan, invettive, insinuazioni, tutti coloro che in città rappresentano forze produttive, professionali, imprenditoriali, sindacali e sociali”.

I tre capigruppo ricordano poi come Accorinti di fronte alla situazione drammatica continui a tirar fuori dal cilindro la flotta comunale, dimenticando, scrivono, che i messinesi non hanno affidato a questa giunta una delega in bianco e lasciando irrisolti tutti i problemi.

“Cosa ha risolto Lei signor Sindaco Accorinti?- continua la nota- Quali risorse ha attratto? Quale cambio di passo ha impresso? Quale iter partecipativo e inclusivo ha avviato? Quale operazione verità ha condotto? Che risultato ha avuto il suo roboante incontro con il Presidente Renzi? Che città ci lascerà alla fine del mandato il Sindaco? Ci andiamo sempre più convincendo della opportunità di una seria riflessione sul futuro di questa Amministrazione!”

Ne consegue che dopo aver votato tutti gli atti contabili di questa amministrazione e il Piano di riequilibrio, i tre gruppi consiliari sembrano essersi illuminati più che sulla via di Damasco sul cavalcavia e si sono accorti che probabilmente qualcosa non va: “in Consiglio Comunale si coglie un crescente disagio, in città si avverte un crescente malessere”.

Dalle premesse di questa nota si potrebbe pensare che David,Santalco e Pagano stiano iniziando a pensare alla mozione di sfiducia,ma le conclusioni del documento non sono molto chiare e nette al punto da ricordare il Crozza-Renzi a proposito “del dire del fare del pensare”, dal momento che non si capisce bene né a chi vogliono dare la fiducia o la sfiducia né quando né perché.

Il Sindaco non merita più la nostra fiducia, ma occorrerà pur dare fiducia ad un nuovo serio forte consapevole progetto di città. Accorinti è stato eletto dalla sfiducia dei messinesi in chi aveva amministrato prima. Accorinti che sta in atto amministrando, può essere sfiduciato per ciò che non sta facendo adesso. Il tema è, tuttavia, riporre fiducia, costruire fiducia. Arrivare stancamente a fine mandato … niente di più sbagliato”.

In attesa di risolvere quello che sembra un cruciverba da settimana enigmistica resta da vedere cosa succederà in Aula non appena l’Accorinti “che non merita più la loro fiducia,ma il tema è dare fiducia costruire fiducia”,lancerà l’SOS, chi sarà lesto a mettere in acqua la ciambella di salvataggio per l’amministrazione.

Rosaria Brancato