Politica

De Luca all’Ars: “Non vedo candidati col mio curriculum alla Regione”

MESSINA – In un incontro durato un’ora, all’interno della sala stampa dell’Ars, Danilo Lo Giudice e Cateno De Luca hanno presentato l’Assemblea degli amministratori, in programma il prossimo 1 e 2 ottobre a Taormina. La centralità del dibattito in programma, organizzato da Sicilia Vera, sarà il rapporto con il governo regionale, con molti temi da dipanare, come energia, acqua e rifiuti, e tanti sindaci chiamati in causa. “La Sicilia merita qualcosa in più”, ha dichiarato il deputato regionale Lo Giudice, dopo aver spiegato il programma dei due giorni di confronto. Il politico di messinese ha sottolineato che “le tematiche che tratteremo, purtroppo, sono importanti e ad oggi non sono mai state risolte. Vanno affrontate e servono soluzioni immediate, perché i siciliani e la Sicilia meritano qualcosa in più. Si parla troppo spesso di poltrone e poco di temi. Il nostro obiettivo, invece, è quello di stimolare il dibattito e fare ragionamenti concreti, trovare soluzioni”.

Lo Giudice ha evidenziato l’importanza dei sindaci, strettamente a contatto con gli abitanti delle singole città e più vicini ai reali problemi derivanti dalla gestione e dall’amministrazione degli stessi comuni. “Io ed altri miei colleghi sindaci giovani”, ha affermato il deputato, amministratore di Santa Teresa di Riva, “siamo l’esempio pratico di quanto sia importante avere, grazie ai giovani, quella marcia in più per saper fare bene. Lo ha dimostrato il sindaco De Luca, che non ha pensato al suo futuro politico ma solo a portare risultati e a far sì che quel percorso iniziale svolto nelle comunità amministrate potesse continuare al di là della sua presenza. Riuscire a trasferire ad altri le proprie capacità, entusiasmare i giovani, non è una cosa facile”.

Le scuse ai siciliani da parte di De Luca

E se l’intervento di Lo Giudice è durato appena un quarto d’ora, è stato (come sempre) Cateno De Luca a tenere in mano le redini dell’incontro. Il sindaco di Messina, che nel frattempo ha spacchettato una lanterna per poi lasciarla sul tavolo (“sarà il nostro simbolo, ve lo spiegheremo l’1 e il 2 ottobre”), non ha tardato ad attaccare Musumeci. De Luca, dopo i ringraziamenti di rito, parte in quarta: “Vorrei iniziare ufficialmente questo percorso chiedendo scusa al popolo siciliano, perché gli abbiamo regalato Musumeci e la Sicilia, dopo Crocetta, non se lo meritava”. Il sindaco di Messina non risparmia attacchi e rincara la dose, concentrandosi su tutti, dal già citato presidente della Regione al classico antagonista Armao (“la Regione funziona tre mesi l’anno, e gli altri nove mesi che fanno?”), fino a Micciché, a cui dichiara di voler portare un documento: “è una vertenza della città di Messina, ma se togliamo Messina e mettiamo Catania o Palermo per il 90% parleremmo degli stessi problemi. A Micciché, al quale mi lega un rapporto di amicizia, diciamo che non è pensabile che un presidente di un parlamento consenta a un governo di non portare a compimento le leggi fatte”.

Il caso dei fondi Poc del 2018

L’esempio portato avanti da De Luca riguarda le finanziarie approvate e mai portate alla fase attuativa: “Cito ad esempio il caso del 2018, quando trovammo un miliardo e mezzo di euro di fondi Poc tranquillamente stipati in un cassetto. Risultato? Abbiamo fatto in modo di programmare oltre 400 milioni per interventi di interesse regionale, anche per la città di Messina. L’esempio classico è il caso dell’ex Sanderson, dove ci vogliono 25 milioni soltanto per bonificare. Ma poi nulla è stato fatto”. Il primo cittadino messinese prosegue la sua battaglia contro la Regione, a pochi mesi dall’inizio della campagna elettorale per la carica di presidente della Regione stessa, ed è quindi chiaro che l’argomento venga a galla anche in una situazione simile. “Noi iniziamo questo percorso di organizzazione”, dichiara De Luca presentando l’evento di Sicilia Vera, “l’1 e il 2 ottobre guarderò con grande ammirazione quei giovani amministratori che si troveranno a Taormina. Il tema non è la candidatura di De Luca alla Regione. Io sono già candidato, lo ribadisco ancora”.

De Luca: “Sondaggi? Non mi lascio condizionare”

E l’analisi di De Luca, che invita ufficialmente all’appuntamento gli assessori regionali e il presidente Musumeci, a quel punto si amplia ulteriormente: “Non sono innamorato dei sondaggi, non mi sono mai fatto condizionare. Oggi mi dicono che ho il 14% e che mi devo alleare per forza, io rispondo no. Non mi preoccupa chi parte dal 25%, ci faremo una bella campagna elettorale, con argomenti importanti, che porterà poi risultati. Comunque andrà a finire, se in campo rimarranno cinque candidature importanti, non ci sarà maggioranza in parlamento. Tecnicamente nessuna coalizione potrà dire di aver vinto le elezioni. È un dato da non sottovalutare, ve lo dice un sindaco che ha avuto la fortuna di essere eletto senza alcun consigliere comunale e ha governato una città complessa e bellissima lo stesso”.

“Non vedo candidati col mio curriculum”

E infine, un passaggio su sé stesso e i contatti con altri partiti, Salvini incluso: “Candidati col mio curriculum non ne vedo in giro. Io mi dimetterò a febbraio da sindaco. I tempi a me non li detta nessuno, i miei tempi sono frutto di tappe ben precise. Cito Salvini, Barbagallo e altri, se si rendono conto che De Luca può essere il candidato giusto per la Regione, ben venga l’appoggio, ma le condizioni non cambiano. Non presterò mai la mia persona personaggi in Giunta che già ci sono stati e ci hanno regalato questa situazione. Anche di fronte a un eventuale sostegno non ingoierò nulla, preferisco non diventare presidente, non accetto compromessi”. De Luca parla di partita a doppia mandata, con la regione siciliana a diventare fondamentale nello scacchiere nazionale, ma ribadisce in conclusione un aspetto per lui fondamentale, cioè che nel suo campo “le regole le detto io”. L’appuntamento sarà per l’1 e il 2 ottobre, con la prima Assemblea degli amministratori locali. Da lì si capiranno quali temi verranno affrontati, il significato della lanterna e ciò che intende fare De Luca in vista del prossimo febbraio, quando arriveranno le già annunciate dimissioni da primo cittadino.