Transazione Ato3-Messinambiente, Signorino celebra questa tappa: “E’ un traguardo storico”

Venerdì pomeriggio il traguardo: Messinambiente e Ato3 hanno messo la parola fine alle guerre intestine per debiti e crediti contesi da anni. Dopo un lungo periodo di gestazione le due società partecipate hanno sottoscritto la bozza di transazione che regola i rapporti economici tra le aziende e tra le stesse e il Comune, annullando tutti i contenziosi in corso (VEDI QUI). Un passaggio importante che segna una linea netta tra passato e presente e che potrà consentire di guardare al futuro della gestione rifiuti con maggiore serenità. Un risultato che questa amministrazione rincorreva fin dall’inizio del suo insediamento e che viene accolto con grande enfasi dal vicesindaco Guido Signorino che in una nota spiega alcuni punti chiava del provvedimento, a cominciare dall’aspetto finanziario dell’operazione.

«La base economica per la transazione è definita dal piano di riequilibrio del Comune, che ha censito le esposizioni delle società partecipate. Su questa base risulta possibile chiudere le partite debitorie e avviare la liquidazione delle società, stanti anche le varie reciproche concessioni in merito a interessi rivendicati, a oneri vari, a compensazioni ed economie di tipo “reale” (ad esempio, l’utilizzo delle risorse strumentali, la disponibilità di stabili o di infrastrutture, ecc.). Il perimetro finanziario di questo accordo è stato definito con la seconda versione del piano di riequilibrio, anche dietro le indicazioni fornite dal Collegio dei revisori dei conti del Comune in merito ai valori da appostare nel piano stesso».


Il vicesindaco fa poi un passo indietro per ricordare ancora una volta il punto da cui è partito il lavoro svolto in questi due anni per riuscire a chiudere la transazione da 15 milioni di euro. «A seguito del nostro insediamento abbiamo trovato una condizione nella quale la gestione del ciclo dei rifiuti era caratterizzata da due elementi strutturalmente orientati alla generazione di debito pubblico: 1) uno squilibrio strutturale tra costi e ricavi nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e (più in generale) dell’igiene urbana e della manutenzione del verde; 2) esperienze di gestione del bilancio comunale e dei bilanci aziendali nelle quali venivano approvati piani di costo non coerenti e venivano garantiti finanziamenti nel bilancio di previsione, salvo determinarne pesanti decurtazioni in fasi avanzate dell’anno (settembre, novembre), quando la riduzione delle spese avrebbe determinato la sospensione del servizio essenziale della raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. La qualità del servizio, peraltro, aveva raggiunto livelli minimi e inaccettabili. Era necessario creare una cesura tra un passato ingestibile e la necessità presente di riorganizzare il ciclo della gestione dei rifiuti».
Cesura che l’amministrazione ha operato chiamando a Messina Alessio Ciacci che, continua ancora Signorino, «ha consentito di avviare una stagione di innovazione strutturale, con riorganizzazione dell’azienda e definizione di nuovi obiettivi. La riduzione di sprechi, l’introduzione di nuovi sistemi di approvvigionamento, il contenimento di alcuni costi, l’avvio della raccolta differenziata e gli ottimi risultati raggiunti in questo campo sono di grande importanza, tenuto conto delle difficoltà crescenti, legate anche alle incertezze circa il sistema delle discariche e all’inesistenza di una seria politica infrastrutturale regionale in materia».


Il vicesindaco però sembra dimenticare che la discrasia tra costi mensili di Messinambiente per la gestione rifiuti e somme erogate dal Comune, sulla base del piano finanziario che di volta in volta è stato definito, non è mai stata superata. Lo stesso Ciacci in questi 16 mesi di lavoro ha più volte parlato di un buco mensile di circa 400 mila euro tra le somme che erano state inizialmente promesse e quelle che poi realmente l’amministrazione ha deciso di riconoscere a Messinambiente. Nella sua relazione semestrale segnalava che durante la sua gestione, per il periodo luglio-dicembre 2014, anche la giunta Accorinti, sulla base della perizia fatta dal Dirigente del Dipartimento Sanità e Ambiente, ha finanziato i servizi svolti da Messinambiente per un importo di circa 2,3 milioni al mese senza rivedere né i servizi richiesti, né il loro ridimensionamento, contro i 2,8 che erano stati invece precedentemente previsti.

Ad ogni modo per Guido Signorino «l’accordo siglato ieri è un traguardo storico che raccoglie il frutto di un lungo e intenso lavoro di valutazione condivisa tra Comune e aziende (particolarmente complesso dato il livello di contenzioso esistente tra le società) e si inserisce nel processo di ristrutturazione del sistema delle partecipate che sostiene l’avvio della nuova fase della gestione dei servizi a Messina. 
Dopo aver definito la scelta economica di procedere ad affidamento del servizio con modalità “in house providing” col piano di intervento ARO (adottato dalla giunta ancora nel novembre 2014 e approvato dalla Regione nel maggio scorso), sono state valutate due opzioni: costituzione di nuova società o affidamento del servizio a società esistente. A seguito della variazione statutaria di AMAM intervenuta la scorsa settimana, in linea con l’orientamento del Governo mirante a ridurre e razionalizzare le società partecipate, l’amministrazione ha valutato le economie gestionali derivanti dall’accorpamento dei servizi e propone di procedere affidando ad AMAM i servizi ambientali, la gestione di impianti (l’impianto per il trattamento della raccolta differenziata di Pace), la manutenzione del verde e altri servizi connessi alla gestione delle acque e dell’igiene urbana».

Ovviamente adesso si dovrà mettere a punto il passaggio di servizi e lavoratori. «Il trasferimento per mobilità interaziendale del personale impiegato in ATO e nel “cantiere Messina” di Messinambiente consentirà ad AMAM di superare la criticità della carenza di personale, mentre i servizi aggiuntivi conferiranno le risorse necessarie a sostenere le spese senza determinare squilibri finanziari.
Consentendo di operare la separazione piena tra passato e presente, la transazione siglata ieri è un tassello fondamentale sia per il riequilibrio finanziario del settore pubblico a Messina che per la ristrutturazione complessiva delle partecipate e dei servizi».

F.St.