Maxi-pignoramento da 29 milioni di euro per Messinambiente. Nuova tegola per la giunta

Messinambiente costa carissima all’amministrazione.

A far sobbalzare sulla sedia la giunta Accorinti e il consiglio comunale è stata oggi una cartella esattoriale da 29 milioni di euro recapitata a Palazzo Zanca ma a carico di Messinambiente.

E’ stato l’assessore Pino a intervenire in consiglio dicendo che “il vicesindaco Signorino ha confermato che si tratta di vecchi debiti inseriti nei vecchi bilanci di Messinambiente e tra le passività del Piano di riequilibrio. Stiamo valutando con Messinambiente e domattina c’è già fissato appuntamento con l’agenzia delle entrate per una verifica e capire le possibilità di azione. Alla fine della riunione di domattina l’assessore Signorino potrà essere più preciso”.

Le Donne ha confermato i fatti aggiungendo che comunque fin quando il Ministero non esprimerà parere sul Piano di riequilibrio la procedura esecutiva rimane sospesa.

La presidente del consiglio Emilia Barrile ha chiesto che Signorino, ragioniere generale Cama e commissario di Messinambiente Calabrò si presentino in Aula per relazionare su un fatto che sicuramente avrà conseguenze di seria portata. Mentre a Palazzo Zanca il clima è teso e va ad aggravare una situazione già problematica a Messinambiente il commissario Calabrò ed i dirigenti stanno esaminando tutte le carte a disposizione per risalire ai debiti che hanno comportato l'avvio della procedura di pignoramento.

I lavori sono andati avanti fino all'arrivo in aula del vicesindaco che ha preso la parola per dare ai consiglieri notizie del maxi pignoramento.

«Non è pervenuto in Ragioneria un atto indirizzato al Comune, potrebbe essere giunto al protocollo generale ma al momento non risulta. Abbiamo saputo da Messinambiente che in mattinata ha portato una comunicazione ricevuta da un istituto di credito che certifica un pignoramento di 29 milioni di euro. E’ in corso una verifica da parte di Messinambiente sulle singole voci inserite nell’atto di pignoramento. Unaa lettura non pienamente analitica farebbe dire che ci si riferisce a importi precedenti al 2014, quindi dal punto di vista dell’esposizione del Comune si tratta di debiti coperti dal Piano di riequilibrio. Abbiamo preso contatto con l’Agenzia delle Entrate e abbiamo appuntamento domani mattina. Si era già avviato un discorso relativo ad una transazione fisicale e vi era stata una certa disponibilità da parte dell’Agenzia, domani mattina valuteremo» ha spiegato Guido Signorino.

L’intervento del vicesindaco è stato inevitabilmente seguito da una serie di quesiti posti dai consiglieri comunali presenti in aula.

Franco Mondello ha chiesto ulteriori chiarimenti sulla conoscenza da parte degli uffici finanziari delle somme oggetto della cartella esattoriale, per avere certezza che si tratti di debiti già inseriti nei bilanci di Messinambiente e dunque nel piano decennale di riequilibrio. Antonella Russo ha invece provato ad avere qualche dettaglio in più della transazione con l’Agenzia delle Entrate di cui ha parlato Signorino, oltre che maggiori informazioni su tutto l’iter che oggi ha portato alla maxi cartella da 29 milioni di euro. Per Giuseppe Santalco a questo punto la maggiore preoccupazione è quella di una eventuale aggressione alla liquidità dell’ente e soprattutto di Messinambiente. “Bisogna fare chiarezza in virtù dei rapporti tra amministrazione e consiglio di cui ha sempre parlato soprattutto il vicesindaco Signorino” ha detto il consigliere di area Pd che ha tirato in ballo l’ipotesi, che dovrebbe concretizzarsi già in serata delle dimissioni dell’assessore alla cultura Tonino Perna e sul possibile arrivo di un esperto a supporto del lavoro di Signorino in materia finanziaria. Libero Gioveni si è soffermato invece sul pignoramento e sui rischi che potrebbero derivarne, considerato che un pignoramento aggredirebbe immediatamente il patrimonio di Messinambiente e dunque tutte le somme in entrata sul conto della partecipata. E non essendo aggredibile la parte destinata al pagamento degli stipendi verrebbe toccata quella destinata alla copertura dei servizi di igiene ambientale.
Signorino ha poi ribadito che le somme di cui si fa menzione sono nei bilanci di Messinambiente e fanno parte della parte inserita nel piano di riequilibrio che dopo la rimodulazione contiene l’esposizione debitoria complessiva di Messinambiente, suddivisa in contenzioso Ato3-Messinambiente, debiti destinati ad Ato e indebitamento complessivo, per un totale coperto di 48 milioni circa. Il vicesindaco ha confermato l’avvio di un con l’Agenzia delle Entrate già discussa nei giorni scorsi, parlando di un primo confronto tra gli uffici.

Non molto convinto il consigliere Daniele Zuccarello che ha chiesto maggiori dettagli sulle fasi che hanno portato al pignoramento e ulteriori chiarimenti su alcuni passaggi: accertare se tutte le voci inserite nella cartella rispecchiano le imposte di cui erano a conoscenza gli uffici finanziari; verificare le eventuali imposte non ancora passate in cartella esattoriale; capire quale sia la reale azione che si sta facendo con l’Agenzia delle Entrate, considerato che le transazioni non si fanno con le riunioni ma con accordi scritti e pagamenti immediati.

In ogni caso la riunione di domani mattina sarà l’occasione per chiarire molti di questi aspetti e fare chiarezza sulle conseguenze che potrebbero derivare da un macigno così imponente.

Dopo il consiglio altro momento clou a Palazzo Zanca. E’ infatti in corso una riunione di giunta durante la quale l’assessore Perna dovrebbe formalizzare le dimissioni, scelta dettata da motivi di salute.