Il 10 giugno 2007 nasceva Tempostretto: “10 anni per un nuovo inizio”

Ricominciamo da qui. Da questi dieci anni vissuti intensamente, con il cuore e la ragione votati ad un progetto che ha coinvolto tante intelligenze, tante passioni, tutte orientate al servizio leale verso i lettori. La strada percorsa da quel 10 giugno 2007 in cui Tempostretto iniziò la sua avventura è stata lunga e non priva di ostacoli, sempre affrontati, però, con la convinzione che ogni energia impegnata aveva un senso e avrebbe trovato la giusta gratificazione. La costante crescita dei lettori, l’autorevolezza acquisita dal giornale, la sua capacità di stare al fianco dei cittadini, di dare voce al loro disagio ma anche al loro desiderio di vivere in una città migliore, costituiscono il giusto premio per chi a Tempostretto ha dedicato in questi anni il suo impegno. Mi riferisco ai giornalisti naturalmente ma anche alla componente commerciale, che, in grandi difficoltà di contesto, ha avvicinato le imprese locali al modo della pubblicità online. E mi riferisco anche ai soci della Tempo Stretto S.r.l. che hanno condiviso l’idea del giornale con spirito civico e stanno dimostrando che anche a Messina si può agire insieme senza lasciarsi prendere dalle cattive abitudini e dalle assurde pulsioni personalistiche che troppo spesso fanno naufragare i sodalizi.

Il faro che ha illuminato il lavoro di tutti noi è stata l’umiltà, patrimonio insostituibile di chi non si sente mai arrivato, di chi si chiede sempre dove può migliorare, di chi non fa fatica a godere del successo del compagno di squadra e riesce a sentirlo come un suo personale successo. Abbiamo sbagliato ma abbiamo ammesso onestamente i nostri errori. E nonostante tutto abbiamo anche dovuto difenderci dagli attacchi di chi mal sopporta la critica, soprattutto quando è ben argomentata e può essere combattuta solo con l’insulto e l’insinuazione. Abbiamo addirittura letto di chi voleva boicottarci con la speranza che chiudessimo. SI trattava di presunti progressisti, strenui difensori, a parole, della libertà di stampa. Non solo non abbiamo chiuso ma i rilevamenti Audiweb ci collocano tra i primi giornali online in Sicilia. Allora siamo contenti, siamo felici di avere avuto la testa dura e di non avere mai fatto un passo indietro rispetto alle istituzioni e i suoi cantori e di averne fatto cento avanti verso i cittadini.

Non siamo mai stati teneri con chi esercita male il mandato amministrativo che gli viene affidato e non ci siamo mai stancati di evidenziare l’insipienza di una classe dirigente che non è stata capace di affrontare le criticità, di proporre una visione, di sottrarre la città alla sua marginalizzazione.

Ma se si giudica il nostro lavoro senza i paraocchi dell’appartenenza, non abbiamo mancato di valorizzare i risultati positivi, le rare volte purtroppo in cui si sono manifestati. È questa la libertà, alla quale ispiriamo la nostra attività. La libertà di raccontare gli eventi senza lasciarsi trascinare da interessi di qualsivoglia natura che non rispondano esclusivamente al diritto del lettore ad un’informazione quanto più vicina possibile alla reale dinamica degli avvenimenti.

Ricominciamo da qui, dicevo, perché, com’è successo dieci anni fa, Tempostretto si prepara ad affrontare la nuova domanda di informazione che va emergendo. Stiamo rinnovando il sito per renderlo ancora più efficace, veloce, partecipativo, aperto alle più recenti innovazioni. Ma soprattutto ci apprestiamo ad adeguare il nostro progetto editoriale cambiandone la prospettiva. Com’è stato sinora, sarete voi lettori a decidere se saremo stati all’altezza delle vostre aspettative. A noi non resta che affrontare il cammino che ci aspetta con lo stesso entusiasmo che ci ha portati sin qui, convinti che l’informazione è una componente essenziale della democrazia quando viene esercitata per offrire strumenti di conoscenza e di approfondimento, svolgendo una sincera azione di denuncia ma anche di proposta. Questo vuole essere il nostro pane quotidiano e vogliamo continuare a condividerlo con voi, amici lettori.

Pippo Trimarchi