La questione tir tiene banco a palazzo Zanca. Venerdì Consiglio comunale aperto

Il Consiglio comunale e i tir, il giorno dopo. Ieri la bocciatura sul prelievo dell’ordine del giorno dei consiglieri Zuccarello, Sindoni e Cardile, che chiedevano di affrontare l’argomento. A favore, avevano votato i quattro consiglieri di Cambiamo Messina dal basso (Fenech, Sturniolo, Risitano e Lo Presti), Sottile (Forza Italia) e Adamo (SiAmo Messina).

Oggi il secondo tempo dello scontro tra i vari gruppi politici nel corso di un’animata riunione dei capigruppo, in cui si è deciso che la questione TIR sarà affrontata non in una seduta ordinaria, come avrebbero voluto Faranda, Fenech, Cardile e Sottile, ma nel corso di una seduta aperta, convocata per venerdì prossimo alle 10.30.

I battibecchi sono proseguiti anche tra i corridoi di palazzo Zanca, in particolare tra i consiglieri di Forza Italia, Trischitta e Crifò, con quest'ultima che ha ribadito che la questione tir è prioritaria per la città.

Alla fine, ha comunque prevalso la linea dettata dalla presidente del Consiglio, Emilia Barrile, che fa sapere che alla seduta saranno invitati l’amministrazione comunale, il prefetto Trotta, l’Autorità Portuale, il comandante dei vigili Urbani Ferlisi, il dirigente alla viabilità Pizzino, le organizzazioni sindacali, il Comitato “La Nostra Città” ed altri comitati che storicamente si sono occupati della questione.

E non è solo il Consiglio comunale ad animarsi, quando si parla di tir. Il dibattito si accende anche da parte del Silpol, il sindacato italiano lavoratori polizia locale, che incentra il tema sul ruolo e l’impiego della Polizia Municipale, visto che l’amministrazione comunale ha intenzione di riaffidarvi la gestione delle deroghe, che dovranno essere molto più rare, nel momento in cui sarà riaperto anche il secondo scivolo del porto di Tremestieri, fra poche settimane.

Il segretario provinciale del Silpol, Giuseppe Gemellaro, si rivolge al prefetto, al sindaco Accorinti, all’assessore Cacciola e al comandante Ferlisi. Come in occasione della prima ordinanza – secondo Gemellaro – si verranno a ricreare le stesse criticità “che riguardano la effettiva disponibilità di personale atto a poter garantire servizi adeguati, stante la carenza sempre più marcata di operatori. Non si tiene minimamente in considerazione quest’aspetto, evidentemente ritenuto irrilevante, in un contesto operativo che non va assolutamente sottovalutato se rapportato agli effetti che dovrà produrre. Vorremmo comprendere quale rapporto sinergico si sia costruito tra Amministrazione, Dirigenza del Corpo e Dirigente del Dipartimento di viabilità al fine di evitare l’elaborazione di provvedimenti mastodontici che non si ha la possibilità di mantenere efficaci nel tempo. Non vogliamo assolutamente venire meno al nostro dovere istituzionale, di essere parte integrante dell’assetto della viabilità in città, ma vorremmo anche rammentare che, il periodo in esame, corrisponde anche al normale turno feriale che riguarda tutti i lavoratori e rispetto al quale, tenuto conto sempre delle specificità della nostra professione, non si è diversi in alcun modo rispetto agli altri, avendo anche la necessità di condividere spazi e tempi con la propria famiglia e poter godere di un periodo di ristoro psico-fisico”.

Il Silpol attacca l’amministrazione comunale, non sul merito delle scelte, quanto sul fatto di essere chiusa ai suggerimenti, contrariamente a quanto premesso. “Non verrà meno il nostro impegno al servizio – conclude Gemellaro – ma non vogliamo fare la parte di chi resta col cerino acceso in mano”.

La scelta di riaffidare la gestione delle deroghe alla Polizia Municipale è, al contrario, condivisa da Reset che però critica la giunta Accorinti sulla scelta di non estendere l’ordinanza anti tir al viale della Libertà. “Sarà impugnata dagli armatori – afferma il rappresentante, Alessandro Tinaglia – proprio perché la stessa non mira ad eliminare tutti i tir dal centro urbano ma attua una deroga proprio a quelli della rada San Francesco”.

Perplessità anche sui lavori agli sgoccioli per il secondo scivolo del porto di Tremestieri. Così com’erano agli sgoccioli “a novembre 2013, a gennaio 2014 o a marzo 2014” – prosegue Tinaglia, che avanza il dubbio che tutto sia collegato e che, a breve, potrebbe scoppiare la pace con un “colpo di teatro”.

E sulla motivazione del ritardo, spiegata dall’Autorità Portuale, “chi si occupa di appalti pubblici – conclude Tinaglia – sa come esistano numerose azioni, ai sensi di legge, che potrebbero consentire di superare i problemi economici dell’impresa che sta realizzando i lavori”.