Mentre Accorinti si fa scudo con una circolare, Trotta toglie i migranti minori dalle tende

Alla fine è dovuta intervenire la Prefettura per togliere dalla tendopoli gli oltre 90 migranti minori lasciati per mesi al Palanebiolo (vedi correlati). Con decreto firmato venerdì 31 ottobre, il prefetto Stefano Trotta ha disposto «il trasferimento dei cittadini extracomunitari minorenni non accompagnati ospitati nel centro di accoglienza temporanea “Primo Nebiolo” nella struttura dell'istituto della “Fondazione IPAB Conservatori Riuniti Scandurra” »

E così mentre Renato Accorinti, il sindaco in maglietta e sandali che da contestatore “scalava” il pilone e si incatenava al Palacultura per difendere il patrimonio librario dell’Archivio storico – ha preferito declinare ogni responsabilità sui minori, affidandosi ad una circolare ministeriale, un grigio e freddo burocrate dello Stato in giacca e cravatta ha preso in mano la situazione e ha deciso di intervenire in favore di quei ragazzini arrivati sulle carrette del mare con alle spalle una vita tanto breve quanto amara.

Nel decreto, il Prefetto specifica, infatti, che si è «ritenuto necessario rimuovere l’attuale convivenza e la promiscuità di migranti adulti e di minori non accompagnati all’interno del centro di accoglienza temporanea “Primo Nebiolo”».

Il rappresentante del Governo ha posto così rimedio ad una situazione divenuta oggettivamente insostenibile, ribadendo tuttavia – in più passaggi del suo provvedimento – le competenze specifiche del Comune in tema di minori e bacchettando gli amministratori di Palazzo Zanca per non aver dato seguito alle sue numerose sollecitazioni.

«La legislazione vigente – scrive Trotta – prevede che ai Comuni spetta la tutela e l'accoglienza dei minori non accompagnati presenti nel territorio»

Ed ancora: «a legislazione invariata, la competenza all’assistenza di soggetti minori non accompagnati,successiva alla prima fase di accoglienza, identificazione e screening sanitario di pertinenza dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, è dei Comuni …».

Anche il prefetto Stefano Trotta sottolinea – come già aveva fatto l’esperta Clelia Marano – che la circolare Morcone esibita dal primo cittadino non può abrogare le disposizioni di una legge ancora in vigore.

Trotta prende di mira gli amministratori di Palazzo Zanca anche quando nel suo decreto scrive di dover prendere atto che «il Comune di Messina, ripetutamente sollecitato da questa Prefettura affinché, attraverso i propri competenti Uffici, assumesse ogni utile ed urgente determinazione per consentire la adeguata sistemazione dei succitati minori non accompagnati, non ha, sinora, provveduto in tal senso».

La Prefettura ha messo quindi una pezza alle mancanze dell’ente, che viene invitato a “mettersi in riga”: «il Comune di Messina, che viene ulteriormente sensibilizzato a voler procedere al pronto reperimento di strutture idonee all’accoglienza di migranti minori non accompagnati, vorrà fornire le opportune indicazioni ai competenti uffici dei servizi sociali connessi allo spostamento ed all’assistenza dei predetti minori».

Prima di poter definitivamente lasciare le tende, i minori attualmente ospitati al Palanebiolo dovranno aspettare l’ultimazione dei lavori di adeguamento attualmente incorso all'istituto della “Fondazione IPAB”, dove ci saranno a disposizione 160 posti . Trotta chiarisce che sarà la locale sezione della Croce Rossa Italiana a garantire il necessario supporto assistenziale ai minori.

Nel decreto , il prefetto spiega inoltre che «la permanenza presso il predetto centro è da intendersi limitata al tempo strettamente necessario al reperimento di strutture idonee all’accoglienza di minori non accompagnati» e che «per l’espletamento di tale ulteriore servizio, sarà stipulata apposita convenzione con il predetto Ente gestore».

La triste vicenda dei minori abbandonati nella tendopoli sembra finalmente a un passo dalla soluzione, e non per merito del sindaco “rivoluzionario” che prometteva di stare sempre e comunque al fianco degli ultimi, ma grazie all’ intervento di un prefetto, figura istituzionale per eccellenza e per questo sempre troppo distante dal cuore della gente. Uno scenario paradossale, difficilmente ipotizzabile 15 mesi fa.

Danila La Torre