Fabio Costantino: “Nella città fantasma il mio saluto a Luca, 19 anni,con la valigia in mano”

Da qualche tempo la città non è più vivibile, non è più accogliente ma non a causa dell'assenza di servizi e del degrado a cui purtroppo ci stiamo abituando ma per l' impossibilità di vivere serenamente insieme agli altri. Messina si scopre ogni giorno una città bugiarda, una città in cui è impossibile dire e pretendere la verità, in cui il sentimento di comunità non esiste più.

Ascoltiamo ogni giorno tesi opposte che ci spingono, nostro malgrado, ad occupare un posto sugli scranni di una parte piuttosto che di un'altra per poi ritrovarsi il giorno dopo dalla parte opposta per un'altra questione.

Ormai nessuno ha il coraggio di dire come stanno realmente le cose, sui reali motivi della decadenza di Messina e dei suoi valori che in passato l'ha resa una città invidiabile.

Questa è la città che viviamo ogni giorno; una città fantasma in cui non c'è posto ne' per i geni ne' per le persone comuni. Messina e' ormai una città che trita i sogni, una città che ha perso le ali e che si trascina stanca come un malato terminale.

La mancanza di speranza, la paura di perdere quel poco che abbiamo ci ha resi insensibili ai bisogni degli altri. Siamo diventati cinici e bugiardi e stiamo inesorabilmente cambiando.

Non riusciamo più a considerare come una risorsa chi ci sta accanto, abbiamo sempre più paura che ci rubino qualcosa, che ci calpestino il nostro orticello. Abbiamo perso il senso di appartenenza e stiamo alimentando, ogni giorno di più, la nostra visione paranoica della realtà.

Tutti i giorni ascoltiamo passivamente interlocutori che ci dicono cose diametralmente opposte.

Ma c'è realmente qualcuno tra i cittadini che vorrebbe realmente chiudere l'Ospedale Piemonte? C'è qualcuno che desidera una città sporca, povera, senza lavoro, sempre più vecchia e senz'acqua? C'è qualcuno che odia i bambini, i vecchi, i diversamente abili? C'è qualcuno che gode nel vedere chiudere i negozi che conosciamo da quando eravamo bambini?

Mi colpisce la facilità con cui si giustifica tutto, tanto è sempre colpa di qualcun' altro. Mai nessuno che ci dica come vanno realmente le cose, che chieda scusa per gli errori che ha commesso, che si assuma la responsabilità delle sue azioni.

A Messina Responsabilità e Verità, Meritocrazia e Talento sono concetti che trovano posto nel dibattito pubblico solo per strappare qualche applauso e il consenso dei più ingenui; tanto le cose continueranno come sempre.

È triste vivere in una città che sa solo commiserarsi e farsi pena, che ha perso l'orgoglio e la dignità, che sta lentamente uccidendo la passione dei più giovani, la nostalgia dei vecchi, l'ingenuità dei bambini.

Questa non è la città che meritiamo, questo non è il posto giusto per coltivare speranze e passioni; non è il posto dove far crescere sereni i nostri figli.

Continuiamo a subire lunghi sermoni mentre la città scivola inesorabilmente in un abisso senza fine. Questa è una città ormai abitata da cantastorie, sirene, burattini, domatori, trapezisti e mercanti mentre i messinesi aspettano che lo spettacolo finisca, che si chiuda il sipario su questa triste storia.

Ci facciamo dire che siamo "condannati alla mediocrità" solo perché tutti vorremmo contribuire a migliorare il Comune; che siamo "ignoranti", solo perché ci piacerebbe sapere chi ha realmente mentito sul bilancio del Teatro Vittorio Emanuele.

Sono arrabbiato con questo Sindaco, come molti concittadini, non perché è meno onesto di quelli di prima o perché ha rubato ma perché non ha ancora avuto il coraggio di dire la verità. In quasi tre anni non ha mai detto una sola volta "ho sbagliato", non si è mai assunto alcuna responsabilità per gli errori che ha commesso in prima persona o da persone a lui vicine. Si è ostinato a difendere le sue posizioni anche quando i fatti gli hanno dato clamorosamente torto.

Accorinti ha deluso perché non dice la verità esattamente come quelli di prima, ma le sue bugie pesano di più perché la gente non era pronta a sentirle.

La sua divisa, sempre uguale da mesi, e' la dimostrazione di un Sindaco anni luce dalla realtà, che non cambia nonostante i fallimenti ed il malcontento.

Renato è schiavo del suo personaggio, non può togliersi quella maglietta perché resterebbe nudo; sotto la divisa non c'è più nulla di quel progetto politico dal basso a cui tanti messinesi onesti hanno creduto compreso me.

E' sin troppo evidente che Accorinti non è il solo colpevole di questo disastro se poi in Consiglio Comunale si cambia casacca con la velocità della luce, accampando le più improbabili scuse, farcite con dotte citazioni che offendono la nostra dignità ed intelligenza. Neanche in Consiglio si dice la verità!

Noi Messinesi dovremmo avere il coraggio di dire basta, dovremmo smettere di farci trattare come stupidi ed ingenui ma dovremmo chiedere a gran voce che il più elementare senso di Giustizia e Verità prendesse il posto dell'ipocrisia e della menzogna.

Il mio amico Luca ha lasciato la città, ma non per un incarico prestigioso alla NASA ma per un lavoro semplice presso un Tour Operator. Da un anno cerca lavoro, ha 19 anni e in tanti mesi nessuno gli ha voluto o potuto offrire un' occasione.

Luca e' un ragazzo semplice con talento e una voce da paura che avrebbe voluto pagare,con il suo lavoro, ancora qualche stage prima di lasciare Messina. Sogna di fare il cantante ma desidera un lavoro semplice, come tanti giovani, per sbarcare il lunario. Ma a Messina non c'è neanche questo.

Mi spiace per i tanti Luca che ogni giorno partono con la valigia piena di sogni o piena di debiti in cerca di occasioni semplici o prestigiose. Messina non ha più nulla da offrire ai suoi figli se non una visione falsa della realtà.

Luca prima di andare via mi ha detto:<< tanto io a Messina tornerò sempre>>; io gli auguro il meglio ma ogni giorno senza chi parte diventiamo più poveri e più tristi.

Fabio Costantino