L’ultimatum della Corte dei Conti, dissesto sempre più vicino

E’ un nuovo “ultimatum” quello che ieri la Corte dei Conti ha inviato al Comune di Messina. Entro trenta giorni, quindi entro la fine dell’anno, palazzo Zanca dovrà adottare le misure correttive richieste, viceversa si procederà alla dichiarazione di dissesto finanziario. La relazione è stata inviata anche alla Procura della Repubblica.

Ma quali sono le misure correttive che la Corte dei Conti richiede? Andiamo ad analizzarle.

ACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI

L’organo di controllo chiede di “effettuare una procedura di accertamento straordinario dei residui, con conseguente eliminazione dal conto del bilancio dei residui attivi relativi a crediti che, all’esito della procedura di cui all’art. 228 del Tuel, risultino inesistenti, inesigibili e/o di difficile esazione, con conseguente ricalcolo del fondo svalutazione crediti”.

SOCIETA’ PARTECIPATE e STIPULA CONTRATTI DI SERVIZIO

Palazzo Zanca dovrà poi produrre le misure di allineamento con le contabilità delle società partecipate “comprensive di un prospetto contenente i reciproci rapporti di debito/credito asseverato dagli amministratori e/o legali rappresentanti degli organismi in questione”. Inoltre dovrà “procedere alla stipula dei contratti di servizio con gli organismi partecipati che ne risultino sprovvisti, nonché adottare tutte le misure idonee a ripristinare una corretta governante”

RICOGNIZIONE DI TUTTI I DEBITI FUORI BILANCIO

Il Comune dovrà “effettuare una nuova ricognizione di tutti i debiti liquidi ed esigibili nei confronti di terzi da sottoporre al consiglio comunale per l’obbligatorio riconoscimento, valutando le possibilità di farvi validamente fronte con le modalità di cui all’art. 193-194 del Testo Unico degli Enti Locali”

RIDUZIONE DELL’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA

Altro obiettivo richiesto dalla Corte dei Conti è quello di “predisporre un piano di misure tese alla progressiva riduzione dell’anticipazione di tesoreria”

APPROVAZIONE BILANCIO

Il Comune dovrà infine “approvare il bilancio previsionale 2012”.

Nella lettera, la Corte dei Conti scrive anche che “emerge in maniera inequivocabile che la situazione finanziaria del Comune di Messina presenti gravi ed evidenti squilibri strutturali di bilancio suscettibili di provocare il dissesto dell’ente, e impongono di attivare senza indugio la procedura prevista dall’articolo 6 comma 2 del decreto 6 settembre 2011 numero 149”.

Il Comune dovrà quindi adottare tutte le misure correttive e darne immediata comunicazione alla Corte dei Conti “ai fini della verifica della loro attuazione e della conseguente sussistenza o meno dei presupposti per attivare l’ulteriore fase della procedura”.

Ancora trenta giorni, dunque, per soddisfare le richieste dell’organo di controllo. Richieste chiare ed inequivocabili non certo facili da realizzare. Senza dimenticare che “qualora il Comune ritenesse di non poter efficacemente adottare misure correttive, tali da superare le criticità in atto, potrà procedere autonomamente e immediatamente alla dichiarazione di dissesto”. Un permesso di dichiarare forfait prima ancora di iniziare la gara, quando si sa che l’ostacolo sarà insormontabile. Quest’ultima lettera evidenzia una situazione talmente drammatica che con il passare delle ore si sta facendo strada la notizia che Croce potrebbe alla fine decidere di dar seguito a quanto ipotizzato nella parte finale dalla Corte dei Conti e portare in Consiglio comunale la delibera che apre le porte alla dichiarazione di dissesto.

(Dlt – Ma. Ip.)