Contrada Collesano, ma di “sano” neanche l’ombra. La denuncia di Biancuzzo e Celi.

L’abito non fa il monaco e, talvolta, neanche un nome può qualificare gli oggetti in maniera precisa. Contrada Collesano ne è essere un esempio evidente. Nella stradina del villaggio di Castanea di “sano”, difatti, non sembra esservi nulla.

La denuncia dei consiglieri della VI Circoscrizione, Mario Biancuzzo e Giovanni Celi, non lascia scampo ad alcuna prospera fantasia, bensì delinea un quadro igienico-ambientale pressoché scabroso.

“Da oltre 7 anni fuoriescono a cielo aperto copiosi liquidi fognari che si disperdono nell’ambiente. Il copioso quantitativo non subisce alcun processo depurativo e c’è il rischio d’infezioni”, scrivono i due in una nota congiunta inviata stamani ai diversi organi di competenza.

In particolare, chiamati a rispondere della “situazione incresciosa” sono esattamente quattro soggetti: il Sindaco, il Direttore Generale dell’Amam, il Dirigente della Tutela all’ambiente ed il Prefetto.

La zona è ad un passo dall’emergenza sanitaria – continuano i consiglieri – con aria irrespirabile, presenza di topi, serpenti, mosche, zanzare ed insetti di vario tipo che soprattutto in questi giorni di caldo si riproducono in maniera esponenziale”.

Un quadro, insomma, che non rispecchierebbe la condizione ambientale di un Paese che si vanta di risiedere tra i più civili al mondo.

“Alcune famiglie che abitano nei pressi hanno inoltrato richieste scritte regolarmente protocollate già dal 14 luglio 2006 – si legge ancora – ma sono stati eseguiti solo sopralluoghi e qualche intervento, senza risolvere definitivamente il problema esistente ed accertato”.

E se Collesano sembra eccessivo, si opti almeno per un Colle Vivibile.

Veronica Crocitti