“A Nizza di Sicilia una delle peggiori estati degli ultimi anni”

Spiaggia sporca, carenza d’acqua, abbandono del verde pubblico. C’è questo e molto altro nel manifesto che il gruppo Libera Nizza ha preparato per fare il punto su un’estate nizzarda definita “una delle peggiori degli ultimi anni”. Una situazione di degrado e disservizi quella descritta dal movimento di Mimma Brigandì che si scaglia contro l’amministrazione comunale, rea di non aver favorito negli anni un programma serio di sviluppo turistico della cittadina consentendo invece, in nome di guadagni facili, di edificare indistintamente invece di favorire la nascita di strutture ricettive. Con tutte le conseguenze del caso. Del turismo tanto millantato rimangono solo i discorsi da campagna elettorale?, si chiede il gruppo politico che ricorda che Nizza è un paese di mare e non di montagna e che quindi sarebbe dovuto investire in tal senso e non nel bosco, con particolare riferimento al Parco Suburbano: “Eppure il sindaco abita sul lungomare”, ironizza Libera Nizza, “è mai possibile che non si sia accorto che c’è anche il mare? Ma se promette puntualmente il porticciolo turistico, certamente se ne sarà accorto!”. Ma è sulla carenza d’acqua che ha investito il comune a partire circa dal 10 agosto che il gruppo di sofferma, “un problema che si ripresenta ogni estate da almeno 15 anni soprattutto in alcuni quartieri come Casapinta e Ficarazzi”. Libera Nizza contesta la decisione intrapresa dal sindaco di chiudere le docce considerata causa di un ulteriore disservizio, invece di assicurarsi che l’impianto idrico supporti il doppio di abitanti, problema, tra l’altro, che doveva essere considerato quando si è permesso di edificare e intanto “le bollette dell’acqua arrivano salatissime, quasi raddoppiate, con il canone di depurazione conteggiato”. Una programmazione seria che non crei sprechi ed emergenze è la richiesta di Libera Nizza che si dice fortemente indignata, “soprattutto quando, a fronte di tanti disservizi, le puntuali tasse comunale arrivano come macigni sulle famiglie”.

Giusy Briguglio