Omicidio De Francesco, liberi i fiancheggiatori

Tornano in libertà Rosari Maccari e Giovanni D'Arrigo, arrestati dai carabinieri con l'accusa di aver fiancheggiato e coperto Adelfio Perticari, reo confesso dell'omicidio di Giuseppe De Francesco, il ventenne freddato il 9 maggio scorso a Camaro.

La Corte di Cassazione oggi pomeriggio ha annullato – senza rinvio – l'ordinanza che ha portato ai domiciliari entrambi con l'accusa di favoreggiamento in omicidio. La Suprema Corte ha accolto la richiesta dei difensori, gli avvocati Andrea Sofia e Danilo Santoro, che hanno sottolineato anomalie procedurali e assenza di esigenze cautelari, in relazione al reato contestato a entrambi.

Maccari e D'Arrigo erano stati arrestati qualche giorno dopo il delitto, mentre Perticari si è consegnato a Gazzi due giorni dopo il loro arresto, confessando di aver premuto il grilletto, ma negando la volontà di uccidere il ventenne, descritto come un "bulletto" dall'aura mafiosa.

A descrivere ogni fase del fatto di sangue di quel sabato mattina erano state le molte telecamere disseminate a Camaro San Paolo: dalla lite al bar di Perticari alla fuga di De Francesco, la corsa dell'assassinio sul motorino guidato da Maccari, poi l'auto su cui viene caricato il corpo del ragazzo ferito.

L'unico angolo "cieco" alle telecamere è proprio quel vicoletto dove De Francesco viene raggiunto dai due colpi sparati da Perticari.

Alessandra Serio