I membri del Pinelli evitano il processo per l’occupazione del Teatro in Fiera, ma continuano con le proteste

I dieci attivisti del Pinelli identificati e denunciati per l’occupazione del teatro in Fiera non subiranno processo, nessuna accusa è stata contestata loro. Il giudice per le indagini preliminari Daniela Urbani ha archiviato l’indagine, come richiesto dallo stesso pm titolare degli accertamenti, il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo. Impossibile infatti, secondo entrambi, identificare esattamente chi ha dato luogo all’occupazione, così com’è impossibile contestare alcun reato alla moltissima gente, dagli attivisti ai semplici spettatori, che nei mesi hanno affollato il Pinelli per partecipare alle numerose attività culturali e sociali che si sono tenute.

Il provvedimento di archiviazione chiarisce anche un altro punto importante: “i sopralluoghi delle Forze dell’Ordine e sgombero sono stati effettuati per lo stato di pericolosità dei luoghi”. I 10 pinellini denunciati sono stati assistiti da un team di avvocati tra i quali Carmelo Picciotto, contattato per la conferma dell’archiviazione.

Il Teatro in Fiera – ribattezzato in quell’occasione Pinelli – fu occupato il 15 dicembre del 2012 al termine di una manifestazione antifascista, da attivisti della rete antifascista che aveva dato vita all’iniziativa in polemica con le autorizzazioni concesse per un evento regionale di Forza Nuova a Messina. il 14 Febbraio 2013 fu sgomberato e a dieci attivisti recapitati degli avvisi di garanzia in cui venivano contestati i reati di invasione di ufficio, deturpamento e imbrattamento e apertura abusiva di luoghi pubblici in concorso. Infine, questo procedimento è stato archiviato e tra le motivazioni dei giudici riecheggia anche una lamentela più volte espressa dagli attivisti del Pinelli: l’impossibilità di individuare e attribuire la responsabilità dell’occupazione del Teatro in Fiera e le attività che vi sono state svolte a sole dieci persone a fronte di centinaia che in vario modo, l’hanno popolato ed attraversato. Dopo l’occupazione dell’ex Casa del Portuale e il successivo sgombero avvenuto il 19 Gennaio – in cui sono state notificate altre quattro denunce- il Teatro Pinelli è nuovamente diventato “itinerante”, rendendosi protagonista di diverse ZTL – acronimo ironico di “zone temporaneamente liberate – l’ultima delle quali ha portato all’occupazione della Casa dello Studente, in concerto con i membri del Collettivo Unime. Gli attivisti del Pinelli continuano a supportare l’occupazione dello studentato e molte attività del teatro- come i laboratori- sono state trasferite momentaneamente nello stabile di via Cesare Battisti. Una delle azioni precedenti all’occupazione dello Studentato è stata l’apertura – il giorno successivo allo sgombero – del Teatro Vittorio Emanuele. In quell’occasione si tenne una nutrita assemblea cittadina sul futuro dell’ente. Oggi, dopo la notizia del congelamento dei fondi regionali anche per la cosiddetta mini-stagione di Primavera, il Pinelli continua a seguire con la massima attenzione le sorti del Teatro Storico della città.

“La nostra lotta è rivolta, soprattutto, alla salvaguardia della cultura a Messina – dichiara l’attivista Massimo Cammarata – per questo motivo guardiamo con grande apprensione ed interesse le sorti del Teatro Vittorio Emanuele. A questo proposito abbiamo in mente diverse azioni di sensibilizzazione e rinnoviamo il nostro appoggio alla lotta degli Orchestrali”. E c’è chi, come l’attivista Giulia Giordano, non esclude di rientrare – e questa volta in modo “più duraturo”- nel Teatro, per ridare vita al palco da troppo tempo vuoto.

Figlio della nuova logica dei Beni Comuni, sancita con la Costituente nel Teatro Valle Occupato di Roma, il Pinelli parteciperà attivamente al forum sui beni comuni – che darà il via ai lavori del Laboratorio – previsto a Messina i primi di Aprile, mentre già a fine Marzo qualche esponente rappresenterà il Teatro alla Costituente dei Beni Comuni di Napoli.

Intanto, però, il Pinelli, insieme al resto del Comitato Stop Tir, è impegnato ad organizzare la manifestazione di protesta contro l’annoso problema dei mezzi pesanti in città. Il corteo, previsto per il 29 Marzo, è realizzato “contro il passaggio dei tir, i monopoli privati e il saccheggio del territorio”.