Furto di piante e arbusti al parco di Catarratti. Ed intorno proliferano discariche di inerti

Erano stati messi a dimora di recente, in occasione della Festa degli Alberi, promossa a Catarratti dal Movimento “Cià era – Uniti per la nostra vallata” e dall’assessorato comunale all’ambiente. Qualche giorno fa un primo furto di piantine e arbusti aveva fatto pensare ad una “ragazzata”.

Avantieri, però, tutte le piante e gli arbusti e quasi tutti i paletti numerati (per l'identificazione delle specie) erano stati totalmente asportati.

“Non si trattava di un fatto isolato – scrive un gruppo di volontari che si era preoccupato di fare una mappa del verde – ma una preordinata scelta di rottura e di chiara intimidazione rispetto all’iniziativa meritoria tendente a valorizzare il nostro territorio. Infatti, la zona a monte dell'abitato di Catarratti, prossimo alle spettacolari Cascate, che hanno dato il nome all'antico Casale, da tempo versa in totale stato di abbandono, è sede di continue discariche di inerti, di abusivismo e ruberie di ogni genere specialmente presso abitazioni disabitate ed orti incustoditi. La zona del torrente a monte, più prossima ai Colli Sarizzo e di indiscusso valore ambientale, come più volte denunziato, continua ad essere sede per la discarica di inerti di ogni genere e per il recupero del rame, da parte di chi è solito, in questi luoghi incustoditi, bruciare i cavi e fili degli impianti elettrici rubati”.

Ci si chiede: a chi dà fastidio cercare di recuperare un importante patrimonio paesaggistico e culturale, promuovendo l’educazione alla legalità?

Già ieri, i volontari, apertamente contrariati ma non intimiditi, hanno effettuato lavori di recupero e sistemazione degli spazi, a sostegno della realizzazione del "Parco delle Cascate", avviato grazie all'intervento del Genio Civile, del Comune e dell'Orto Botanico Pietro Castelli , aperto alla Comunità locale, per una "nuova educazione ambientale" che, incomprensibilmente, i "soliti ignoti" vorrebbero stroncare sul nascere.