Morte Oliva, i familiari: “Chiediamo solo che la magistratura faccia luce”

“Se la magistratura dovesse accertare che vi sono stati degli errori, anche in onore dello spirito che mio zio portava avanti da sempre, è giusto che chi ha sbagliato venga messo nelle condizioni di non farlo più”. I familiari di Pompeo Oliva chiedono che sia fatta luce sulla morte del loro caro, deceduto nella notte tra domenica e lunedì dopo esser stato dimesso dal Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirina di Taormina per un malore.

Nella denuncia presentata dalla famiglia si legge, passo passo, la ricostruzione di quella sera nonché i dubbi sollevati sulla diagnosi di dimissione rilasciata dal nosocomio taorminese. Oliva si trovava a cena a Letojanni quando ha avvertito un senso di soffocamento alla gola accompagnato da mal di schiena e intorpidimento ad una gamba. Dopo esser stato portato alla Guardia Medica, si è ritenuto opportuno il trasferimento al Pronto Soccorso del Sirina per ulteriori accertamenti.

Qui, secondo i referti, Oliva sarebbe stato dimesso intorno alle 23 con una diagnosi di reazione allergica. La morte è avvenuta qualche ora dopo a casa, in piena notte, verosimilmente per arresto cardiaco dovuto ad aneurisma. Ad accorgersene sono stati proprio i familiari che, l’indomani mattina, non riuscendo a contattare telefonicamente il loro caro, hanno subito chiamato un’ambulanza e i vigili per entrare in casa.

La magistratura ha adesso aperto un fascicolo di inchiesta e disposto il sequestro della salma. In attesa che venga conferito l’esame autoptico, essa è stata portata nella camera mortuaria del Policlinico di Messina. I funerali, previsti per domattina, sono stati annullati in attesa che l’Autorità Giudiziaria proceda nel suo iter.

Veronica Crocitti