Il Partito Comunista italiano: «A Messina la tari è illegale»

Secondo il Partito Comunista italiano «a Messina la tari è illegale». Così sostengono Luana Manzone, segretaria sez. “Alfredo Bisgnani” Pci Messina e Antonio Bertuccelli, segretario regionale Pci Sicilia, che in un comunicato citano testualmente la LEGGE 27 DICEMBRE 2013 n.147. Art. 1 comma 656, in virtù della quale “La TARI è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente.”

«In questi giorni il Comune – spiegano i due rappresentanti politici – sta provvedendo a far recapitare la tassa denominata Tari. Un tributo caro e salato che pone in serie difficoltà l’economia delle famiglie messinesi. E’ cosa nota che, a Messina, il servizio raccolta è stato più volte sospeso ed è, per questo e per i disagi che ha creato, balzato agli onori della cronaca. Sui social imperversano documentazioni fotografiche ove si evince lo stato del luoghi».

«Persino la stessa amministrazione comunale – continuano Manzone e Bertuccelli – ha invitato più volte i cittadini a tenersi la spazzatura in casa. Un servizio carente, mal funzionante e che implica serio pericolo di danno alle persone e all’ambiente».

Il Partito Comunista Italiano invoca la immediata applicazione della suindicata previsione normativa a tutela di diritti insindacabili. Chiede altresì che il Comune, nella persona dei suoi amministratori, esponga le ragioni per cui ha disatteso l'art . 1 al comma 656 , posto a garanzia di un servizio pubblico.