Fiumedinisi: “Il debito accertato è di 70 mila euro, non di 150”. Domani il CdA

Il debito accertato che Fiumedinisi ha nei confronti di Nizza per il consorzio di depurazione è pari a 70 mila euro circa per quanto riguarda le quote ordinarie 2010-2011, dal momento che le quote straordinarie 2010-2011 sono state liquidate con determina (il mandato è stato emesso solo per la quota 2010)”. A parlare è il vice sindaco di Fiumedinisi, Giovanni De Luca. L’ente collinare è accusato di non avere pagato la propria parte per la gestione condivisa dell’impianto di depurazione negli ultimi anni. Stando a quanto afferma Nizza il debito ammonterebbe però al doppio. Il sindaco del comune rivierasco, Giuseppe Di Tommaso, nell’ultima seduta consiliare ha infatti parlato di 150 mila euro. Un errore di calcolo, secondo Fiumedinisi. “Si continua ad applicare il vecchio censimento Istat che attribuisce a Fiumedinisi ben 1679 abitanti – ha dichiarato il presidente del consiglio, Mario Puglisi -. Abbiamo richiesto di rettificare al ribasso gli importi già rendicontati, tenendo conto degli ultimi dati aggiornati”. Per il biennio 2010-2011 “una volta rimodulato l’importo di 69.952,86 sulla base degli indici demografici aggiornati sarà nostro interesse provvedere alla loro liquidazione evitando dispendiosi contenziosi – dichiara ancora Puglisi -, non si ha invece contezza delle spese sostenute nel 2012 per le quali si è genericamente richiesto un acconto”.

“Ovviamente siamo consapevoli che i debiti accumulati vadano al più presto saldati – ha affermato ancora il presidente del consiglio -. Detto questo però il nostro intento è di chiedere una revisione della Convenzione, prevedendo un meccanismo più rigoroso di programmazione e approvazione in via preventiva di tutte le spese. Si badi bene, ciò a tutela non solo del Comune di Fiumedinisi ma di tutti i consorziati, compreso il Comune di Nizza. Sarà inoltre necessario in sede di CdA effettuare un'attenta verifica delle spese già sostenute e individuare delle soluzioni per razionalizzare certi costi. Ad esempio è opportuno verificare la causa (che potrebbe essere un malfunzionamento degli impianti elettrici) che ha determinato l'aumento di ben 27 mila euro del costo dell'energia elettrica tra il 2010 e il 2011 (da euro 50.928,61 a euro 77.513,13). Così come andrebbe verificato il reale fabbisogno di personale e parametrare le spese a carico dei consorziati esclusivamente sulle base delle ore effettivamente dedicate alla gestione del depuratore”.

I punti da chiarire sono ancora tanti e sembra che l’occasione per farlo sarà il Consiglio d’Amministrazione che si terrà domani e che metterà a confronto i sindaci dei tre comuni per giungere alla verità debitoria e a una soluzione condivisa. Anche se si getteranno le basi per la modifica della Convenzione, non è ancora dato sapere in che modo l’importo relativo agli anni passati – come auspica l’amministrazione di Fiumedinisi – possa essere rimodulato, considerato che ormai il comune di Nizza ha anticipato quella cifra. Non è dato neanche sapere come mai Fiumedinisi abbia notificato all'amministrazione nizzarda l'erronea ripartizione delle spese relative al 2010 e al 2011 solo il 9 maggio scorso, data della nota protocollata al comune di Nizza, posto che la convenzione è stata sottoscritta dai tre comuni consapevolmente. O se Nizza non abbia adempiuto a qualche indicazione già precedentemente discussa. Intanto, la minoranza consiliare di Fiumedinisi, che ha allertato la questione e richiesto che se ne discutesse in consiglio, non è ancora soddisfatta e aspetta che dall'amministrazione giungano notizie certe e circostanziate. Il CdA di domani dovrebbe fare ulteriormente luce sulla questione. A meno che non venga disertato come l'ultimo.

Giusy Briguglio