Il Comune sospende parte dei servizi sociali, scoppia la rivolta di sindacati e lavoratori

Un fax recapitato alle cooperative che gestiscono i servizi sociali messinesi ha scatenato l’inferno. In meno di due ore davanti ai cancelli del Comune è tornata la protesta. Palazzo Zanca ha deciso di sospendere parte dei servizi sociali, la comunicazione è stata data in poche asettiche righe. Si tratta di quelli la cui proroga scadeva ieri, il commissario Croce ha deciso di non firmare la determina di proroga. I servizi sospesi momentaneamente sono i Sad e Cag Azione sociale, Nuove Solidarietà e Nuova Presenza, non sono stati toccati gli asili, Casa Serena, il trasporto e l'assistenza igienico sanitaria nelle scuole e il trasporto nei centri riabilitativi. Un fulmine a ciel sereno che ha immediatamente fatto scattare la sollevazione di lavoratori e sindacati. Il Dirigente del Dipartimento Servizi Sociali De Francesco ha subito precisato che si tratta solo di una sospensione temporanea che andrà avanti per pochissimi giorni. Gli uffici del dipartimento stanno ultimando una ricognizione su costi e gestione dei servizi e nel frattempo lavorando alla redazione dei nuovi bandi che, quasi certamente, saranno ultimati mercoledì, giorno in cui dovrebbero anche riprendere i servizi. Le rassicurazioni però non convincono nessuno. Il timore è che, come troppo spesso accade in città, il temporaneo diventi definitivo.

“Non abbiamo capito i motivi per i quali l'Amministrazione Comunale abbia deciso improvvisamente di sospendere i servizi sociali -ha dichiarato Clara Croce' Segretario Generale della FPCGIL– e riteniamo non sufficiente l'assicurazione che i servizi riprenderanno a giorni”. Lunedì mattina la segretaria sarà al Dipartimento Servizi Sociali per incontrare il Dirigente De Francesco, la mobilitazione potrebbe poi spostarsi al Comune e in Prefettura. L’assoluta certezza è che i lavoratori domani continueranno ad assicurare i servizi essenziali. Non si possono abbandonare anziani, bambini disabili al loro destino dall'oggi al domani. Per la sindacalista è una dichiarazione di guerra, una provocazione alla quale si risponderà in modo massiccio. Le fa eco la segretaria dell’Orsa servizi Francesca Fusco che giudica inammissibile che l’amministrazione comunale ridicolizzi così i servizi e le categorie svantaggiate. “Tutto questo è sinonimo dell’inciviltà che caratterizza questa città” ha dichiarato Francesca Fusco. Il sindacato chiede immediato ripristino di tutti i servizi perché ancora una volta i lavoratori, oltre a non ricevere gli stipendi da mesi, si vedono ipotecato con un colpo di penna il futuro occupazionale. Anche il comitato spontaneo lavoratori servizi sociali è sul piede di guerra. Ribadiscono che mai abbandoneranno i loro anziani e disabili come invece a quanto pare vorrebbe fare il Comune. La battaglia è ricominciata.

Per Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai, segretari generali di Cisl Fp e Uil Fpl “siamo giunti ormai al capolinea. I servizi sociali erogati dal Comune di Messina, gestite per il tramite delle Cooperative Sociali sono diventati una bomba ad orologeria”. I sindacati ricordano che il Commissario Croce sapeva già delle scadenze dei vari bandi e, a oggi, assieme a tutti i dirigenti coinvolti, “ha perso solo tempo, trincerandosi sul dissesto finanziario del Comune, sulla mancanza di bilancio e di risorse, tranne poi a mantenere ‘carrozzoni improduttivi’ con costi elevati che certamente non possono essere giustificabili. Scaricando tali sperperi sui servizi sociali indispensabili”. Cisl e Uil sottolineano che il Commissario Croce, malgrado le svariate richiesta del sindacato, non ha inteso accettare il confronto con le Organizzazioni sindacali che hanno sempre dichiarato la disponibilità, avanzando anche proposte ed ipotesi a tutela e garanzia della qualità dei servizi. “Non si capisce perché tutti i politici messinesi, di fronte a tale dramma, restino silenti e non assumano nessuna posizione. Forse perché impegnati nella prossima competizione elettorale amministrativa? Non può essere accettata ne giustificata la decisione del Commissario – concludono – e perciò chiediamo di rivedere la sua posizione e parallelamente è necessario che anche il Consiglio Comunale assuma le determinazioni di competenza e se del caso invocare l’intervento del Prefetto”.(Francesca Stornante)