Carcere di Gazzi, la Uil sul piede di guerra. Detenuta piantonata da uomini per due giorni

“Per una reclusa piantonata presso il Reparto detenuti dell’Ospedale Papardo non è stata prevista la figura dell’Agente di Polizia Penitenziaria femminile e quindi in presenza di altri detenuti dovevano vigilarla i Poliziotti”. A segnalare e denunciare lo spiacevole episodio sono la Uil penitenziari e il responsabile carcere della camera penale, l’avvocato Domenico André. Per due turni, dalle 6.20 alle 18.10, la detenuta è rimasta senza la presenza dell’Agente donna fino al giorno dopo e vigilata sempre da personale maschile. “I diritti della detenuta sono stati non violati, ma oserei dire calpestati – sottolinea Andrè- la stessa è stata obbligata a vivere per ben due giorni, osservata notte e giorno da uomini, in un ambiente come quello ospedaliero in cui per forza di cose una donna è più vulnerabile. Sono stati, quindi, violati gli interessi essenziali del detenuto ed in particolare di una donna, la quale ha diritto di vivere in un ambiente dignitoso e rispettoso della propria intimità. Il carico di lavoro esorbitante e la carenza di organico della Casa Circondariale di Messina, – conclude l’avvocato – non si può tradurre in violazione dei diritti fondamentali dei detenuti”.
“Il personale opera in condizioni disumane lavorando sotto organico, nonostante ciò continua a svolgere il proprio lavoro con abnegazione, alto senso del dovere e professionalità, però è stanco e demoralizzato ad operare in tali condizioni”. Per questi motivi la Uil dice basta e preannuncia una manifestazione entro settembre.