A Messinambiente “clima di grande tensione”. Fp Cgil non ci sta e chiede un incontro alla giunta Accorinti

Cinquecentoventisei dipendenti più due dirigenti. Sono questi i numeri relativi alle unità di personale iscritto sul libro paga di Messinambiente. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato del quantomeno singolare caso dei 121 lavoratori (cioè circa uno su cinque) utilizzabili “part time” dall’azienda, o perché con limitazioni o perché inidonei o perché beneficiari della legge 104. Come se questi numeri – messi nero su bianco dal commissario liquidatore Armando Di Maria nella relazione consegnata all’amministrazione comunale – non fossero già abbastanza “inquietanti” , c’è anche il caso nel caso, rappresentato da tre inidonei che non possono essere impiegati in alcun servizio, in quanto anche analfabeti , ma che a fine mese incassano comunque lo stipendio (vedi correlato).

L’amministrazione Accorinti ha annunciato voler attuare un piano di pensionamento e, a tal fine, ha anche chiesto un parere legale all’avvocato Giovanni Giacoppo. L’obiettivo non è quello di avviare una caccia alle streghe ma di intervenire lì dove la legge lo consente per rendere più snella ed efficiente la società che si occupa della raccolta rifiuti, anche nell’ottica di una vera e più incisiva azione di cambiamento nella gestione di un settore tanto delicato quanto fondamentale qual è quello dei rifiuti.

La rivoluzione promessa dal sindaco Accorinti , iniziata con la bocciatura dei bilancio 2011 e 2012 di Messinambiente e l’incartamento di tutti gli atti con destinazione Procura della Repubblica , che peraltro si è già mossa, e Corte dei conti; e le coraggiose denunce del consigliere comunale Daniele Zuccarello, letteralmente isolato dal resto dei colleghi, hanno inevitabilmente concentrato tutta l’attenzione mediatica sulla società di via Dogali e dei suoi dipendenti.

Attenzione che la Fp Cgil appella in un comunicato come «un’orribile macchina del fango nei confronti dei lavoratori della Messinambiente». Il sindacato parla di clima di tensione e chiede, quindi, un incontro urgente con l’amministrazione comunale.

«Ben vengano le indagini avviate dalla Procura a cui noi stessi, il 24 maggio del 2011, abbiamo inoltrato un esposto-denuncia. Ciò che però non possiamo accettare è l’improvviso desiderio di “pulizia” e legalità da parte di molti, fra gli attuali consiglieri comunali, che in questi anni hanno fatto finta di non vedere le condizioni dei lavoratori , tranne nei periodi di campagna elettorale». Così scrivono testualmente la segretaria della Funzione pubblica della FP CGIL, Clara Crocé, e il segretario di settore, Carmelo Pino, puntando il dito soprattutto contro Zuccarello (che non nominano mai espressamente), reo a loro dire di essersi svegliato troppo tardi e di infangare la dignità professionale dei lavoratori. Ad onor del vero bisogna però dire che il consigliere comunale non ha mai attaccato i dipendenti quanto piuttosto vertici di Messinambiente , cioè coloro che assumono le decisioni e certamente non le “subiscono”.

«Le maestranze che aderiscono alla FPCGIL – continuano nel comunicato Crocè e Pino – respingono con forza le accuse mosse da alcuni consiglieri comunali, in quanto disconoscono di essere mai stati destinatari di straordinari d’oro o di passaggi di livelli. Anzi – specificano i due sindcalisti – come è noto sia al commissario Armando Di Maria, sia all’Assessore Daniele Ialacqua, proprio la FPCGIL, di recente, ha bloccato casi di inspiegabili attribuzione di livelli al personale neo assunto, rifiutandosi di partecipare ai tavoli. Abbiamo chiesto una nuova proposta di organizzazione del lavoro, ma ancora attendiamo una proposta di turnazione del personale che possa eliminare eventuali sprechi. Di contro, si effettuano trasferimenti ad personam».

Sempre sul fronte straordinari, la FP Cgil non nega quanto denunciato da Zuccarello, che ha portato alla luce ore di lavoro extra pazzeschi (vedi correlato), ma anzi puntualizza che «è necessario fare chiarezza sui motivi per i quali alcuni lavoratori vengono impiegati in turni di lavoro straordinario, e se tale utilizzo stato dettato da emergenze non programmabili».

Quello che proprio la FP CGIL non ammette è che i dipendenti vengano «additati come il primo male della Messinambiente proprio da quella politica che in questi anni, all’interno della partecipata, ha fatto quel che ha voluto». E sono gli stessi dipendenti testimoniare il disagio che stanno vivendo in queste settimane, perché guardati da molti cittadini come i principali responsabili del buco economico dell’azienda

«Molti messinesi – racconta uno dei dipendenti – vedono in noi la causa principale dell’elevato pagamento della Tares. Veniamo accusati di aver affossato la società quando invece anche noi, esattamente come loro, paghiamo le tasse, le bollette e non siamo certo contenti della situazione che si è venuta a creare. Anche perché ci stiamo andando di mezzo».
«Spesso – spiega un altro lavoratore – soprattutto i colleghi dei turni delle 10 o delle 12, non hanno neanche il tempo di tornare casa per cambiarsi, quindi tengono la divisa e sbrigano in giro per la città le loro commissioni. Negli ultimi giorni, però, è capitato che qualche cittadino, notando la giacca arancione, abbia iniziato ad inveire contro di noi senza pietà, facendo di tutta l’erba un fascio, convinto che anziché lavorare stessimo facendo i fatti nostri».
«Quanto attacco nei nostri confronti – aggiunge un altro dipendente –, è inaccettabile. La gran parte di noi svolge questo lavoro con dignità e serietà, senza aver mai percepito alcuno straordinario né tantomeno aver beneficiato di passaggi di livello. Noi iscritti della FP CGIL non facciamo parte di questa ristretta cerchia di “fortunati”, eppure tutti finiamo con l’essere gettati nel calderone della nullafacenza e dei raccomandati». –

Secondo la segretaria della Funzione pubblica della FP CGIL, Crocé, e il segretario di settore, Pino, si sta creando «un clima di grande tensione », per smorzare il quale chiedono al sindaco, Renato Accorinti e all’assessore, Daniele Ialacqua, un incontro immediato. (Danila La Torre)