Picciolo: “Non si tocchi il ruolo dei consiglieri. L’azione politica non ha prezzo per essere retribuita”

“Chi vuole può, se ritiene, liberamente ed indipendentemente da tutto e tutti, reinvestire il proprio gettone percepito per la presenza, in attività di volontariato o di assistenza sociale e darne poi resoconto pubblico ai propri elettori ed alla città, se intende farlo”. E’ l’idea del capogruppo all’Ars del Patto dei democratici per le riforme, Beppe Picciolo, secondo il quale si è creato “un clima di caccia alle streghe tipico delle epoche storiche di transizione”.

“Adesso basta – ha ribadito Picciolo – basta chiacchiere e soprattutto basta finti proclami; mortificare l'azione di tutta una classe di amministratori ponendo dei dubbi etici e morali su azioni che vengono svolte ad oggi secondo leggi e regolamenti esistenti mi sembra davvero pretestuoso. Un conto – ha proseguito il deputato regionale del Pdr – è il comportamento illecito del singolo, ove emergesse, che verrà pesantemente sanzionato da chi di dovere quando riscontrato, un altro è dire peste e corna di tutto. I regolamenti errati vanno modificati per evitare inutili orpelli e cavilli tecnici che possono gettare ombre sull'azione dei consiglieri, ma non sulla spinta dell'azione popolare di #quellichestannofuori, che sanno sempre dare consigli dopo almeno dieci anni di rigoroso e tacito silenzio”.

Secondo Picciolo, quindi, dietro il caso ci sarebbero registi occulti, che sanno bene che l’azione dei consiglieri “si svolge solo marginalmente nelle Commissioni consiliari, mentre per gran parte si tiene nelle sedi periferiche di tutto il territorio, molto spesso senza orario. Quasi sempre l’azione della politica sulla mala burocrazia non ha prezzo per essere retribuita. I consiglieri, nella stragrande maggioranza dei casi, rappresentano il filtro, lo sfogatoio dei concittadini”.
Il deputato regionale conclude quindi “castigando” le parole del presidente della Regione siciliana: “Non ho una risposta immediata sulla migliore soluzione per restituire dignità alla Politica, ma non credo che la ricetta sia quella del mio presidente Crocetta, che ha tentato di semplificare tutto questa volta non cogliendo, a mio avviso, la vera essenza del problema. Si tolga la prima convocazione delle Commissioni, forse. E' una proposta. Si istituisca un rimborso forfettario, un'ipotesi. Ma non si tocchi la dignità politica ed il ruolo dei consiglieri comunali, paragonandoli ai fannulloni cui spesso io ho dichiarato guerra. Chiunque si debba sottoporre ad un giudizio democratico programmato nel tempo non può permettersi di essere costantemente additato come il male assoluto, perché verrà giudicato da chi lo ha eletto e sarà inesorabilmente promosso o bocciato dalle stesse persone Ed i fannulloni invece, i primi sempre pronti a criticare, l’hanno fatta, sinora, sempre franca perché sono intoccabili, quelli sì protetti da leggi e regolamenti invalicabili costruiti in tutte le categorie lavorative”.