Per i precari della Provincia nubi nerissime: contratti in scadenza e voci di corridoio preoccupanti

I loro contratti si chiudono il prossimo 30 giugno. Attualmente sono stati collocati tutti in ferie d’ufficio proprio in vista dell’imminente scadenza contrattuale. All’orizzonte si vedono solo nubi nere e anche le flebili ipotesi di continuare a lavorare sembrano essere legate a scelte che li penalizzerebbero soprattutto sotto il profilo economico. Sono i precari della Provincia, quei contrattisti storici che al momento non hanno alcuna certezza sulla proroga dei contratti e sul loro futuro occupazionale. Non nascondono una grande preoccupazione per ciò che potrebbe accadere da qui al 30 giugno e temono di essere cancellati con un colpo di spugna soprattutto per lo stato in cui versa l’Ente.

Ieri la Fp Cgil li ha riuniti in assemblea e ha raccolto ansie, paure, bisogno di trovare almeno un appiglio. Ad oggi però sembra tutto fermo.

“Nonostante l'atto di indirizzo con cui il Commissario Filippo Romano ha disposto le linee generali per il rinnovo di contratto ancora nulla è stato prodotto degli uffici sulla predisposizione degli atti per il rinnovo” dichiarano Clara Crocè, Segretaria generale della Fp Cgil e Francesco Fucile, Segretario di settore.

A peggiorare un quadro già a tinte fosche si aggiungono anche le voci che corrono a Palazzo dei Leoni parlano di eventuale rinnovo a 7 ore settimanali fruendo solo del contributo regionale in violazione dell'art. 14 della LR 9/2015 che vieta di modificare il contenuto giuridico ed economico dei contratti.

La Fp Cgil non ha intenzione di rimanere con le mani in mano e ha già inviato un atto di diffida all'Amministrazione provinciale, indicando tempi e modalità per la prosecuzione dell'attività lavorativa dei 97 precari. “La situazione delle Province è di una gravità inaudita per tutti, ma non permetteremo mai che si inneschino meccanismi di implosione tra lavoratori. Da Palermo e da Roma pretendiamo il mantenimento di quanto hanno sempre assicurato il Presidente della Regione Crocetta, il Presidente del Consiglio Renzi, il Ministro Madia” spiegano Crocè e Fucile,

che hanno sempre garantito ai lavoratoru che non avrebbero avuto nessuna ripercussione dalle scelte, definite infauste, della

riforma delle Province.

Il sindacato e i lavoratori hanno dichiarato lo stato di agitazione e manifesteranno il loro disagio già dal prossimo sabato durante l'incontro che si svolgerà alla Provincia con la deputazione regionale nazionale.