Progetto obiettivo “Vara”nel mirino del Csa: «sulla retribuzione dipendenti violate le norme»

Il sindacato Csa accende le polemiche sul progetto obiettivo “Vara” e sui progetti obiettivo in generale.

In una nota, l’organizzazione sindacale denuncia, infatti, «lo scorretto comportamento» dell’Amministrazione Accorinti sulle relazioni sindacali e sulle modalità di retribuzione dei dipendenti, evidenziando che quest’ultima dovrebbe avvenire «esclusivamente in forza di norme contrattuali o legislative». Non è la prima volta che si registrano contestazioni sindacali sul modus operandi dell’amministrazione rispetto all’avvio di progetti obiettivo. Era già successo in occasione della Conferenza di Messina.

Secondo il sindacato Csa, «la tipologia di progetto obiettivo “Vara”, comunicata con nota prot. n. 196811 del 21.08.15, oltre ad essere lesiva della relazioni sindacali, in quanto gli atti attinenti la succitata materia sono soggetti a comunicazione preventiva e da sottoporre al vaglio della contrattazione decentrata, viola soprattutto le norme contrattuali e di legge».

Il coordinatore Pietro Fotia ricorda che «non possono essere erogate somme ai dipendenti, per le modalità con cui vuol procedere l’amministrazione, se non con i piani di razionalizzazione, e questa non è la fattispecie».

Il Casa chiede pertanto di conoscere: «lo stato di tutti i progetti obiettivi dal 2014 ad oggi, ovvero, se sono stati effettuati e se sono stati liquidati; di avere copia di tutti gli atti ad essi collegati; l’lenco completo dei dipendenti che hanno partecipato, nonché il profilo professionale rivestito ed a quale dipartimento appartengono»

« La superiore richiesta di documenti – si legge nella nota – è posta in essere ai sensi della legge sulla trasparenza, e vale come diffida ai sensi dell’art. 328, secondo comma del codice penale».

Il sindacato diffida l’amministrazione comunale «a sospendere qualunque progetto obiettivo, non conforme a quanto sopra precisato, o lavoro straordinario non avente copertura finanziaria certa» ed avvisa che « in caso di non adeguamento a quanto richiesto, verrà informata la Corte dei Conti, e se si ravvisassero gli estremi dell’abuso, l’Autorità Giudiziaria».