Zona tirrenica senza segnale tv. Il consigliere Biancuzzo scrive a Croce

Se si facesse un sondaggio sul digitale terrestre probabilmente verrebbe bocciato e, con buona pace degli appassionati della televisione, si ritornerebbe al vecchio sistema analogico. Perché, anche se l’offerta dei canali da seguire si è moltiplicata, quando non si vede la Rai o la Mediaset, per chi tutta la vita è stato abituato a guardare sei canali, sconoscendo gli altri, diventa un problema. E’ quello che è successo nelle case di alcuni messinesi, di città e provincia, dai primi di luglio, ed è quello che ancora continua a succedere. Dagli abitanti della riviera nord del comune di Messina, più precisamente da Tono a Ponte Gallo, arriva la protesta di cui il consigliere Mario Biancuzzo si fa portavoce con un’interrogazione al commissario straordinario Luigi Croce. “Nonostante molti concittadini abbiano sborsato fior di quattrini per acquistare il decoder, abbiano potenziato l’antenna e in alcuni casi abbiano acquistato un televisore, sono penalizzati a non vedere tutti i potenziali programmi che la nuova tecnologia ha promesso”, si legge nella nota.
Tre mesi di tempo non sono stati sufficienti, così come i reclami degli utenti verso la Rai. E qui la beffa è doppia, dati i 112 euro sborsati per pagare il canone.
Biancuzzo chiede pertanto a Croce quali iniziative intenda intraprendere “eliminando così un disagio che col passare del tempo diventa sempre più grave” e “se ritenga opportuno adottare idonee forme di segnalazione del disservizio nei confronti della Rai affinché proceda con urgenza alla risoluzione delle problematiche evidenziate”.