La protesta di Messinambiente “rifiutata” dall’agenda degli appuntamenti. E il servizio arranca

Proviamo a fare il punto della situazione su una mattinata convulsa e decisamente paradossale, riallacciandoci alla scorsa settimana, e precisamente a venerdì 17 febbraio, che, come tradizione vuole, avrà forse portato sfortuna. E’ questo, infatti, il giorno in cui le sigle sindacali di Fp Cgil e Uiltrasporti hanno diffuso il comunicato congiunto con cui annunciavano per oggi, martedì 21 febbraio, una giornata di presidio di fronte i cancelli di palazzo Zanca per ottenere un incontro con l’amministrazione. Appuntamento diffuso e pubblicizzato anche dagli organi di stampa e sicuramente ben noto anche ai “diretti interessati”, con in testa il sindaco Buzzanca, che ricordiamo detenere anche la delega alle partecipate.

Questa mattina, dunque, puntuali, i lavoratori, si sono presentati a piazza Unione Europea dove, con megafoni, bandiere e qualche foglio con su scritte frasi di protesta, hanno chiamato a raccolta anche i colleghi avanzando una richiesta ben chiara: avere un confronto con il primo cittadino. E’ stato sufficiente qualche minuto per capire, però, che questo incontro non ci sarebbe mai stato, per un motivo ben preciso: l’assenza dal palazzo proprio di Buzzanca, sembra in “missione” a Roma. Che l’assenza sia stata dovuta alla capitale o al capoluogo per i dipendenti cambia poco: niente sindaco, niente risposte, niente soluzioni ad una situazione, quella che interessa appunto Messinambiente, destinata ad avvitarsi su stessa. Con tutte le conseguenze che ciò potrà determinare in termini occupazionali, di gestione e, dunque, di sicurezza.

Sebbene, infatti, sia cambiato lo “stato” di Messinambiente, messa in liquidazione, ben poco varia nei “conti” che Armando Di Maria, non più in veste di amministratore unico bensì di commissario liquidatore, presenterà al sindaco: le cifre contenute nel piano dei costi che l’azienda sottoporrrà al primo cittadino, non mutano: 2 milioni e 400 mila euro servivano, 2 milioni e 400 mila euro serviranno per mantenere servizio e dipendenti. Stessi numeri che Messinambiente ha sempre richiesto all’Ato3, terzo attore di una vicenda sempre più kafkiana, ma che la società d’ambito non ha mai corrisposto per intero. Sul fatto che ciò sia avvenuto a torto o a ragione, giunti a questo punto, saranno forse altri a doversi interrogare. E dunque, se questi sono i conti, rimane da capire come poterli mantenere tenendo conto della parola data da Buzzanca e ribadita anche oggi durante l’incontro dal vice-sindaco Mondello: garantire le maestranze della società raccolta rifiuti.

Come documentato (vedi altro articolo) la mattinata non si è conclusa con la protesta fuori dai cancelli, ma è proseguita anche negli uffici di palazzo Zanca, anzi, per la precisione, nei locali dell’assessorato al decentramento dove Mondello, appunto, in mancanza non solo del primo cittadino, ma anche del capo dei Gabinetto, nonché commissario liquidatore dell’Ato3, Antonio Ruggeri, ha ricevuto lavoratori e sindacati. Un incontro “istituzionale”, così come è stato definito dallo stesso vice-sindaco, che rischia però di servire a poco se non seguito da un confronto tecnico in cui, una volta per tutte, ma soprattutto tutti insieme, si affronti la questione. Un’unione, o meglio una comunione d’intenti, che sembra invece essere mancata considerate le modalità e i tempi, che tanti hanno colto di sorpresa, con cui la procedura di messa in liquidazione è stata decisa ed avviata. E non hanno dimenticato di ribadirlo né i sindacati, a cui nell’ultimo incontro con il sindaco (30 dicembre, ndr) come spiegato dallo stesso Lasagni, era stata dichiarata da parte dei soci la volontà di non liquidare, né il vice-sindaco Mondello che ha sottolineato: «Nella sera in cui Messinambiente veniva liquidata, in giunta veniva approvata la delibera riguardante la perizia dell’Inceneritore di pace».

Nei prossimi giorni, dunque, sperando che questa volta l’agenda di ciascuno sia ben organizzata, si attende un incontro, che stavolta si spera veda presenti tutti gli attori in causa, durante il quale discutere cosa fare di Messinambiente ma soprattutto cosa fare delle maestranze nell’ambito di una nuova ed organica gestione nel ciclo dei rifiuti solidi urbani, anche alla luce delle nuove normative. Nel frattempo, pur se con le difficoltà di cui ormai più nessuno fa mistero e che certo non sono nuove all’orizzonte, si cerca di mantenere in vita il servizio evitando che la paralisi della raccolta rifiuti condanni la città ad un’emergenza igienico-sanitaria. Che continuando di questo passo rischia però di essere posticipata solo di qualche settimana. (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)